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Comune, i dipendenti sono stanchi di essere trattati come pedine. Lo stile Segalini finirà? Il sindacato va avanti

Creato il 26 ottobre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

L’amministrazione Galimberti ha dato segnali incoraggianti, quel che conta è tuttavia proseguire e chiudere nel migliore dei modi una trattativa che dovrebbe togliere a certi burosauri un potere eccessivo. Su queste cose dirigenti come Maurilio Segalini non possono essere considerati i beati detentori di una verità inaccessibile ai comuni mortali. Al di là del dirigente-canottiere ci sarà pure un diverso avvenire

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E’ dall’indagine condotta nel 2006, ben otto anni fa, che è noto che ci sono settori dell’amministrazione comunale dove i carichi di lavoro sono superiori rispetto ad altri. Gli esempi sono diversi, come presso le scuole materne, dove il personale non basta per le sostituzioni. Continua intanto a farsi sentire il bisogno di una svolta chiara e semplice nei rapporti fra dirigenti e dipendenti e fra dipendenti e vertici dell’amministrazione. I lavoratori del Comune – come rende noto il coordinatore delle rsu Giorgio Salàmi – chiedono infatti di presentarsi da soli ai vertici, non tramite la descrizione delle loro qualità e del curriculum che fanno i dirigenti. La differenza è di grande rilievo, perché un dipendente, che può descrivere e provare le proprie qualità ai vertici dell’azienda per la quale lavora, può essere valorizzato per quel che vale, senza essere costretto a dipendente esclusivamente dalle necessità di un dirigente che ritiene di non poter fare a meno del singolo lavoratore oppure desidera spostarlo per un favore a un collega dal colletto bianco. I dirigenti sinora hanno deciso liberamente, grazie alle ampie facoltà loro concesse dalla giunta precedente. Al malcapitato dipendente arrivava un’email e doveva cambiare settore fino a nuovo ordine di servizio. Un incubo che gravava sui lavoratori, incerti del proprio ruolo, della durata del proprio incarico e in vari casi spostati all’improvviso, secondo criteri ignoti.
Giorgio Salami insiste da tempo su questo argomento: i carichi di lavoro vanno ridistribuiti equamente e i dipendenti che hanno capacità da valorizzare dovrebbero essere presi in considerazione. Per il momento, da parte propria, la nuova amministrazione ha presentato una serie di intenzione gradite ai dipendenti, tuttavia senza ancora assumere impegni precisi. L’accordo è di sottoporre a tutti i dipendenti un questionario, scritto insieme da amministrazione e sindacati, in modo che i vertici del Comune sappiano che cosa ciascuno fa e che cosa può fare. La trattativa, a questo punto, sta per entrare nel vivo.

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