Quanto i trasferimenti dallo Stato contribuiscono sulle entrate totali di un Comune? Fra le grandi città, le siciliane sono le peggiori in Italia. Messina, Palermo e Catania dipendono rispettivamente il 40%, 37% e 25% da soldi provenienti dallo Stato.
Fra le tante istituzioni che vengono finanziate in parte dallo Stato, ci sono anche i Comune. Le amministrazioni locali italiane infatti ricevono ogni anno trasferimenti e contributi pubblici. Il problema sorge, ovviamente, quando questi soldi iniziano a pesare troppo sul bilancio di un Comune.
Proprio per misurare il livello di dipendenza del Comune da contributi e trasferimenti dello Stato, si può utilizzare uno dei tanti indicatori di openbilanci.it. Per metterla in numeri, maggiore è la percentuale, più alta è la dipendenza del Comune. Qui non si parla di maggior contributo pubblico, ma del maggior peso di questo contributo su tutte le entrate del Comune in questione.
Fra le 15 città più popolose d’Italia, il podio parla tutto siciliano (dati 2012). Medaglia di bronzo per Catania, che ha un tasso di dipendenza del 25%, mentre al secondo posto troviamo Palermo dove la percentuale sale al 37,55%. In cima alla classifica delle grandi città, il Comune di Messina. Sul totale delle entrate dell’amministrazione, i soldi che provengono dallo Stato sono il 40,97%. Situazione allarmante, ma comunque in miglioramento. Fino al 2011 la percentuale di dipendenza superava il 50%, con un picco massimo nel 2008 quando si raggiungevano i 52 punti percentuali.
Fra i Comuni più virtuosi, e meno dipendenti, troviamo Trieste (2,25%), Verona (2,14%) e Firenze. Il capoluogo toscano nel 2012 dipendeva da contributi e trasferimenti dello Stato solamente per l’1,57% delle proprie entrate.
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