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Con questa nota vogliamo chiarire la nostra posizione sulla questione del San Giuseppe, che da diverse settimane tiene banco sui giornali locali ed è oggetto di diverse assemblee.
Per quanto riguarda le dichiarazioni dei partiti di opposizione, apprezziamo i suggerimenti di tutti ma sarebbe buona norma informarsi correttamente prima di dire agli altri cosa fare.
La Civica Fondazione Asilo Infantile San Giuseppe nasce nel 2003 con la trasformazione, a seguito di una legge regionale, della precedente IPAB (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) che gestiva la scuola dell’infanzia e il nido.
Essa è normata da uno Statuto, supervisionato dalla Regione Lombardia, modificato dalla precedente amministrazione, con la condivisione dell’opposizione di allora, attuale maggioranza, approvato infine con atto notarile.
Non si tratta né di una scuola privata, in quanto l’amministrazione è comunque coinvolta attraverso la nomina di 4 membri del Consiglio di Amministrazione (più 1 in rappresentanza dei genitori), né di una scuola pubblica, in quanto il personale non è pagato dallo Stato.
E' una Scuola Paritaria che svolge un servizio Pubblico.
Il Patrimonio della Fondazione è costituito dall’edificio storico di Via Tomaselli.
Il servizio fornito dalla Civica Fondazione, in merito alla scuola dell'infanzia, è sempre stato indispensabile per coprire la domanda della cittadinanza, poiché le scuole pubbliche non garantivano, e non garantiscono tuttora, i posti necessari.
I merito alla ventilata possibilità di creare una cinquantina di nuovi posti per la scuola dell’infanzia e più di 100 posti per la scuola primaria, solo ottimizzando le strutture esistenti, sottolineiamo che si tratta di numeri tutti da verificare e non dimostrabili allo stato attuale dato che:
• la capienza delle due scuole pubbliche di Via Beretta e Via Mantegna, non può ulteriormente aumentare in quanto, anche a fronte dei lavori eseguiti nei due plessi negli ultimi mesi, è stato già ottenuto un incremento di 30 nuovi posti, utili a smaltire completamente la lista d’attesa;
• la scuola di Bernate è stata progettata come scuola elementare e gli spazi liberi sono stati precedentemente assegnati ad associazioni che svolgono attività complementari alla scuola.
Tali spazi non sono facilmente convertibili ed il costo indicato di circa 200.ooo euro per l’adeguamento strutturale non è supportato da alcun elemento tecnico.
La fattibilità e le cifre reali saranno verificate quanto prima.
Inoltre, in quale modo potrebbero intervenire gli “ambienti cattolici” per salvare l’istituto, come auspicato da alcune forze politiche, dato che il quadro giuridico della Fondazione non consente ad un altro Ente di diventarne “proprietario”? E cosa vuol dire “congelare la situazione attuale per i prossimi 5 anni”, come suggerito da altri, dato che proprio la situazione attuale non è più sostenibile?
Cerchiamo di trattare la questione in modo serio e pragmatico:
1. I contributi ordinari erogati annualmente dall'amministrazione per il contenimento delle rette pagate dai residenti, pur essendo stati progressivamente ridotti, incidono pesantemente sul bilancio comunale, sottoposto ai continui tagli dei trasferimenti statali.
2. L'immobile risulta sempre meno adeguato alle esigenze di una moderna scuola d’infanzia e necessiterebbe di pesanti interventi di ristrutturazione che nessuna amministrazione potrebbe sostenere.
La strada che si sta percorrendo, con il contributo delle forze politiche che collaborano ad un tavolo di lavoro appositamente costituito e con il coinvolgimento diretto della Regione, ha la finalità di arrivare ad un progetto che consenta alla Civica Fondazione di continuare ad offrire un servizio alla cittadinanza, ma che nel contempo sgravi l’amministrazione comunale da oneri non più sostenibili.
Il tutto tenendo sempre in debito conto il Personale dipendente della scuola, specie in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando.
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