Era il 1979 quando Arthur Guinness fondò a Dublino una fabbrica della famosa birra irlandese che porta il suo nome. Scura, quasi rosso rubino, dalla schiuma bianca e compatta e da un distintivo gusto amarognolo. Simbolo dell’Irlanda, è ovunque riconoscibile dall’L’arpa di Brian Boru che fu scelta nel 1862 come marchio elemento costante nella comunicazione: gran parte della sua fama è dovuta ad una serie di pubblicità create da John Gilroy tra il 1930 e il 1940: celebri sono le campagne con gli animali entrate direttamente nell’iconografia e nella storia della pubblicità.
Al di là delle diverse letture, dal punto di vista dell’obiettivo di comunicazioone direi che sia efficace. Guinness è una birra dal gusto forte e deciso, scelta per lo più da un target maschile e così amata da non perdere l’occasione di sorseggiarla in nessun momento. E arriviamo fino ad oggi, all’ultimo spot Guinness:
Antico villaggio irlandese. Un orologio modifica il tempo. Prima accelera per aiutare un calzolaio con il suo carico di lavoro, poi torna indietro per dare al fabbro una seconda possibilità di salvare i suoi locali e infine sospende per il tempo per far godere alla gente il magico momento in cui l’esercito ritorna a casa. Diretto da Peter Thwaites per Gorgeous, riprende il concetto di Made in More dello spot di qualche mese fa “Cloud” in cui una nuvola coraggiosa si metteva alla prova affrontando un lungo viaggio.
Dal tempo metereologico passiamo al tempo cronologico. Protagonista é stavolta un orologio diverso da tutti gli altri’:manda avanti il tempo, lo riporta indietro o lo cristallizza. Gli abitanti possono vivere davvero a pieno la vita, godendo di ogni istante. Obiettivo principale della comunicazione del brand è sottolineare la non conformità del suo prodotto e dei suoi consumatori e lo fa ancor più attraverso la voce narrante: “Do we strive to be ordinary or do we strive to be made of more?” (ci battiamo per essere ordinari, o lottiamo per essere fatti di qualcosa di più?).