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Comunque vada non importa, Eleonora C. Caruso

Creato il 06 giugno 2013 da Altovolume
L'ho letto da un po', dovevo parlarne.
Ecco un libro divertente all'inverosimile, catastrofico, assurdo. 
"Non mi hai risposto, Darla come stai?"
"Dipende dai punti di vista."
"Prova con uno imparziale."
Mi guardo intorno. La mia casa è sventrata, in rivolta. E' come se fossi mancata per mesi. Sto lentamente ritornando in me, il suono della mia voce mi pervade, esiste ancora, ma non so se è un bene.

"Ai piatti sono cresciuti i peli, e credo che dall'immondizia sia nata una persona. Ma a parte questo va tutto bene".

Comunque vada non importa, Eleonora C. Caruso

Comunque vada non importa,
Eleonora C. Caruso, Indiana Editore, 2012

Di cosa parla
Darla è una ragazza un po' disastrata che vive tra il divano del suo appartamento a Milano e la fumetteria. E non risponde mai al telefono.
In teoria dovrebbe andare all'università, ma non fa per lei, così passa il suo tempo a guardare e riguardare Evangelion, leggere manga, navigare in internet per cercare doujinshi (e catalogarle in modo folle) e occhieggiare blog&social networks vari.
Il non trascurabile dettaglio è che il suo coinquilino è il suo peggior nemico, suo fratello Andrea: bello e intelligente, cocco di papà secondo Darla.
E proprio il padre è il dettaglio non trascurabile numero due: i tre non si parlano, si odiano, si vorrebbero dire tante cose ma non ci riescono ovviamente.
Il rapporto tra i tre è in un delicato equilibro, basta pochissimo per mandarlo in pezzi e sconvolgere il tranquillo mondo di Darla fatto di modellini, cosplay e penne bic.
Ho letto questo romanzo perché ogni tanto vado a curiosare su Fahrenheit quali sono i libri del mese.
Mi piace vedere cosa si consiglia e verificare poi se ne vale davvero la pena.
In questo caso sono rimasta un po' presa alla sprovvista.
Non mi aspettavo una storia del genere: sugli otaku, sulla vita universitaria, sul caos. E' stata una bella sorpresa.
Ho amato la protagonista.
Darla è un personaggio assurdo, l'estremo limite cui tutti ogni tanto vorremmo giungere, per un giorno o due almeno (per quanto mi riguarda). Non preoccuparsi di niente e nessuno, ovvero fregarsene di tutto, stare sul divano a mangiare schifezze e fare solo quello che ci piace.
E' questa la Darla della prima parte del libro, un po' asociale, pigra all'inverosimile, egoista.
Leggere della sua vita simil-universitaria (ha lasciato l'università pur essendo ancora iscritta) è molto divertente. Ci sono momenti in cui mi sono letteralmente messa ridere da sola sul treno, come un'idiota.
Nella seconda e ultima parte invece Darla riesce a fare un passo in più, si sforza di essere meno egoista e prova a recuperare il delicato equilibrio con il padre e Andrea.
Senza però smettere di guardare Full Metal Alchemist e cercare yaoi su internet.
La seconda parte è forse ancor più divertente della prima in certi punti, perché la sarcastica Darla incontra pane per i suoi denti, in un lussuoso e delicato loft della Milano chic.
Ho parlato molto di Darla perché il libro è scritto tutto secondo il suo punto di vista, ma non esiste solo lei ovviamente: gli altri personaggi sono altrettanto divertenti e ben caratterizzati, sopratutto Andrea di cui si parla poco ma quel poco basta a far capire il tipo di persona: poche semplici frasi azzeccate.
Eleonora Caruso è riuscita a cattalizzare tutta la mia attenzione sulla sua storia, sui suoi personaggi grazie al suo modo di scrivere, spigliato e molto ironico, tipico di chi scrive in rete (lei stessa ha un blog, questo).
La lettura di Comunque vada non importa è fluida, lo stile da blog rende tutto più divertente e il libro si legge molto velocemente: io l'ho letto in un giorno e mezzo.
La storia in sè non è niente di eccezionale, c'è una Darla immatura che vive in un mondo tutto suo costretta a tornare nel mondo reale, dove l'aspettano un burbero padre e un fragile fratello. Darla cresce, un pochino, alla fine del libro.
Eleonora Caruso riesce però a coinvolgere totalmente il lettore grazie al personaggio di Darla, una ragazza forte nonostante tutto, che non si perde mai d'animo, anche nei momenti più "tragici"(che quindi diventano tragicomici). 
Nonostante la prevedibile storia di maturazione di Darla, è un piacere leggere questo libro, oltretutto di una scrittrice esordiente.
 Leggendolo mi son chiesta quanto ci fosse di Eleonora Caruso in Darla, però non lo voglio sapere.  Voglio pensare che da qualche parte Darla continua a starsene tranquilla sul divano, in mezzo alle statutte di Rei Ayanami, con la cartacce di patatine sul pavimento, mentre legge i doujinshi più assurdi di questo mondo.
Consiglio questo libro a chi ha fatto l'università lasciando che nel frigorifero crescessero funghi, a chi legge manga e colleziona perversi doujinshi, a chi vorrebbe vivere sul divano.

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