Vestite di nero, occhi truccati, armi in spalla. Sono tutto questo le donne di Baghdad, che si preparano alla guerra. C’è chi tiene il fucile tra due mani con la fede al dito e chi lo poggia in terra con la canna rivolta verso il basso. Si nota che le donne irachene non sono abituate ad avere in pugno armi, ma è tutto quello che viene documentato da una giornalista della Cnn, Arwa Damon, in un video che mostra un corso di addestramento per gruppi di volontarie riunite per le “lezioni” tra le palme e la sabbia di un angolo della capitale irachena.
(proof.nationalgeographic.com)
L’addestramento delle donne irachene e la protezione contro l’offensiva contro dei sunniti. Le irachene, giovani e meno giovani, non vengono formate per andare al fronte: l’obiettivo, infatti, è quello di insegnare loro a proteggere case e figli da un’eventuale offensiva contro la capitale dei miliziani sunniti dello “Stato islamico dell’Iraq e del Levante” (Isil). “I nostri uomini sono al fronte, spetta a noi donne proteggere le nostre case e i nostri figli”, dice una tra le 20-30 partecipanti al corso che solitamente dura cinque giorni ed è organizzato dalla Brigata Badr, il braccio armato dello “Sciri”, il Consiglio supremo della Rivoluzione islamica in Iraq.
La testimonianza delle donne irachene. La maggior parte di queste donne irachene ha pianto e sofferto per la morte di alcuni loro parenti: una ragazza ha perso sia il fratello che suo padre nei combattimenti che stanno imperversando nel Paese arabo. “Dopo quello che è successo a Mosul abbiamo capito che anche noi donne dobbiamo essere addestrate”, dice un’irachena riferendosi all’avanzata dei miliziani di “Isil” nel nord dell’Iraq dopo le conquiste nella vicina Siria. Tra le “mamme armate” che sparano in aria per imparare ad avere dimestichezza con le armi, c’è chi è avvolta in una bandiera irachena con la scritta “Allahu Akbar” (“Dio è grande”), chi sulla fronte sfoggia una fascia verde o rossa con diverse scritte che evocano nomi di battaglioni richiamando figure della “tradizione” sciita: tutte seguono con attenzione le poche parole dell’istruttore in divisa.
Il futuro dei figli e l’angoscia delle mamme. Le donne, spiega la giornalista, si coprono il volto perché non vogliono essere riconosciute. Solo una giovanissima, avvolta in un velo bianco presumibilmente perché più piccola delle altre partecipanti al corso, lascia scoperto il viso. Le “miliziane dell’ultima ora” sono “preoccupate per il futuro”, angosciate dal presente. Una di loro dà voce alle ansie di molte: “Ogni giorno penso: i figli vanno a scuola, torneranno?”. (ADNKRONOS)