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Con Emirates volano anche i ricavi.

Creato il 14 maggio 2012 da Dubaixtutti
Aumentano i profitti dell'Emirates, la compagnia aerea degli UAE. Il vettore di Dubai ha chiuso in attivo il ventiquattresimo esercizio consecutivo: i ricavi del 2011-2012 hanno raggiunto il record di 17 miliardi di dollari con un incremento del 14% rispetto allo scorso anno.Ma perfino il vettore di Dubai, uno dei Paesi produttori di petrolio, sconta il rincaro del carburante con un calo di profitti – fermi a 409 milioni di dollari – che supera il 72% rispetto all’esercizio precedente. E sfiorano i 609 milioni i profitti consolidati di tutto il Gruppo Emirates.Ha certamente compresso il risultato la situazione politica in Nord Africa – affrontata a vista con rapida ristrutturazione dell’operativo – ma il vettore comunica anche che la sua spesa in carburante è salita del 44,4%, totalizzando alla fine 6,6 miliardi di dollari, ossia il 40% dei costi operativi totali: un colpo più duro, sottolineano da Emirates, di quello patito dai vettori europei. Lufthansa ha riportato un aumento di poco superiore al 26% del costo del petrolio nell’esercizio, Air France del 16,3%.A quanto pare Emirates ha potuto bilanciare il rincaro del carburante e mantenere la sua solida posizione finanziaria – mentre molti vettori europei perdono denaro – grazie al controllo rigoroso degli altri costi, che nel 2011 sono scesi al di sotto dei livelli di due anni prima. Così la disponibilità di cassa della compagnia a fine 2011 superava i 4 miliardi di dollari. E di nuovo non lascia dubbi il commento di Sua Altezza Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e ceo del gruppo e della compagnia aerea: «Abbiamo gestito tassi di cambio molto volatili – ha detto – pagando per il petrolio il conto più alto della nostra storia. Se abbiamo continuato a crescere e a rimanere produttivi, in questo contesto economicamente difficilissimo, è stato grazie alla nostra profonda comprensione dei mercati nei quali sviluppiamo il nostro business».Tra l’altro, in controtendenza con il resto del mercato, Emirates ha registrato per il secondo anno consecutivo un aumento di occupazione nelle sue classi premium, dove ha guadagnato quasi 2 punti percentuali.Nel 2011 inoltre Emirates ha ricevuto 22 nuovi aeromobili, suo record storico in un singolo esercizio, inclusi 14 Boeing B777-300ER, due B777F e sei Airbus A380. La compagnia ha piazzato tra l’altro al Dubai Airshow ordini per 50 Boeing B777-300 ER e opzioni per altri 20, per un valore totale di 26 miliardi di dollari, in aggiunta agli ordini in corso per oltre 230 altri aeromobili, con oltre 80 miliardi di investimento.Nel periodo si sono aggiunte alla rete 11 nuove destinazioni, numerose soprattutto in Nord e Sud America, con il debutto all’inizio del 2012 su Rio de Janeiro, Buenos Aires, Seattle e Dallas-Fort Worth. In più il vettore ha aggiunto capacità e frequenze su altre 34 mete di tutto il mondo. E ancora nuove rotte sono pronte al decollo tra quest’anno e il 2013, incluse Ho Chi Minh City, Barcellona, Lisbona e Washington D.C.. Nell’esercizio appena concluso Emirates ha portato a 17 le destinazioni dell’A380, aggiungendo Monaco, Roma, Shanghai, Kuala Lumpur e Johannesburg; presto il grande Airbus andrà anche a Melbourne, Tokyo e Amsterdam.Numeri record anche per il traffico passeggeri – 34 milioni e l’8% in più nel 2011 – con occupazione media in aumento dell’8%, fino alla media dell’80%, praticamente invariata rispetto all’esercizio prima. A fine marzo il Gruppo 2012 Emirates contava su 63.000 dipendenti di 160 diverse nazionalità.

Con Emirates volano anche i ricavi.

Aerei  Emirates in volo



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