Con l'Etna nello stomaco

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
Finalmente. Finalmente, finalmente e finalmente.
Signori, signore, ci son 20 gradi. Niente pioggia, niente bora, niente termosifoni accesi. La primavera ha deciso di farsi viva tant'è che, per l'emozione, è crollato il famoso pilastro tra Palermo e Catania.
<<Ah, quindi l'arrivo delle belle giornate è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso....anzi, il pilastro che fa tra...>>TACI. Che dato l'andazzo mi sa che i miei pronipoti, nella malaugurata ipotesi in cui in un futuro lontano vogliano andare a Palermo, dovranno farlo a ridosso di un mulo così come facevano i miei bisnonni.
<<Beh, stando alla signorina B. il pilastro è crollato perchè Colapesce s'è spostato.>>
ODDIO. Le perle della signorina B.

Ma io ve ne ho mai parlato? No? E allora è bene presentarvi questa meravigliosa macchietta che popola le mie giornate da un paio di anni a questa parte.La signorina B., attempata zitella locale, è la massima esperta di scienze geologiche che popola il treno con il quale, ogni giorno, vado in facoltà. Ma non solo; essa è esperta in medicina, in veterinaria, in psicologia umana e canina e, udite udite, in sessuologia e vita di coppia.Insomma, è una che ha sempre da dire anche se si tratta di castronerie tremende.Tipo? Beh, secondo la signorina B. il suo cane ha una predilezione per le bionde. Bionde umane, ça va sans dire. Oppure che il suo cane capisce quando lei ritarderà con il treno e che quindi, la mattina prima di salutarla, la "costringe" a stare un poco di più nello spiazzo antistante casa per fare tutti i bisogni.Finito qui? Oh,no!La signorina B. è quella che, il giorno in cui un'acquazzone ci bloccò sui binari della stazione centrale di Catania, sostenne che era tutta colpa delle scie chimiche. E che non stavamo partendo non per il mal tempo ma perchè stavano cambiando i poli terrestri e quindi, essendo il nucleo della terra un gigante magnete, stava attraendo le "ruote" del treno verso il suolo impedendogli così di spostarsi.Insomma, la signorina qui presentatavi mediante piccoli aneddoti, ha sempre qualcosa da dire. E non la si smuove mai dal suo credo, scientifico o religioso che sia.<<Aspè, ma la signorina B. non è solo questo!>>Giusto; infatti nel caso in cui non esordisca con le sue perle alla Kazzenger, la signorina è capace di raccontarti per filo e per segno la sua giornata. E con l'espressione "per filo e per segno" intendo TUTTO. Dai grammi di fette biscottate mangiate a colazione al colore della cacca (sua o del cane poco importa) quotidiana, fino al quintale di vestiti che ha dovuto mettere in lavatrice a quello che è successo ad una sua amica che tu, ovviamente, non conosci.E non puoi mai, e dico mai, interromperla o rispondere alle sue eventuali domande in quanto, in stile Marzullo, lei se le pone e lei si risponde. O meglio; risponde a nome tuo.Ok, ok, vi starete per certo chiedendo "ma la signorina B., povera anima pia, cosa c'entra con il titolo? Ma soprattutto, cosa diamine vuol dire? E' ripartita la gastrite e c'hai tutto il piloro in fiamme?".Niente di tutto ciò, tranquilli. Diciamo, più semplicemente, che non sapevo come allungare il brodo. E di brodo, oggi, ne ho usato davvero.Signori, signore, riemerge la foodblogger che è in me con...

----------------------------------------------------RISOTTO ETNA(non contiene lapilli vulcanici)-riso venere (per ricreare il nero della cenere vulcanica)-polpa di pomodoro (per ricreare il rosso della lava)-ricotta infornata (per ricreare il bianco della neve....e poi perchè è maledettamente buona!)-peperoncino (a quintali se riuscite a tollerarlo)-sale q.b.-dado granulare (mezzo misurino).
Mettete a cuocere il riso venere in abbondante acqua dove, precedentemente, avete messo il mezzo misurino di dado granulare (di verdure o di carne non importa, a voi la scelta). Nell'attesa che il riso sia a metà cottura, leggete una rivista o guardate qualche video su youtube che non sia quel pazzo megalomane di Diprè.Giunti finalmente a metà cottura del riso, prendete una padella antiaderente dalle pareti alte e versateci dentro un cucchiaio d'olio d'oliva extravergine e la polpa di pomodoro. Un poco di sale, un poco di peperoncino in polvere e fate cuocere per pochi minuti.Non'appena il riso sarà praticamente quasi cotto, prendete la ricotta infornata (o, se preferite, quella fresca) e versatene una quantità a vostro piacere nella salsa, amalgamando il tutto in modo da ottenere una crema corposa. Scolate il riso e versatelo nella padella con la salsa e la ricotta. Fate saltare per un paio di minuti, sentitevi tanto Cracco e impiattate quanto ottenuto accompagnando il tutto con un bel vino rosso pastoso che non sappia di Brunetta.------------------------------------
<<Fammi indovinare; non hai fatto alcuna foto al piatto perchè l'hai mangiato in un sol boccone, vero?>>
Diciamo che sono una foodblogger occasionale e pure un poco anticonformista.
<<Io direi che sei solo una golosona. Quasi un pozzo senza fondo, oserei dire.>>
Ok, e allora per farmi perdonare vi racconto una perla della signora B. passata ormai a gli annali e parecchio attinente con la mia ricetta.Sapete perchè l'Etna "erutta" solo durante la bella stagione? No? Beh, ve lo spiega la signorina B: perchè durante la bella stagione non c'è la neve che raffredda la lava.
Semplice, no?

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