Dopo la Barbie calva, è l’ora della Barbie obesa, rappresentata dall’artista italiano Francesco De Molfetta nell’opera intitolata “Snack-Barbie”, in mostra all’Art Fair di Londra, fino al 20 gennaio scorso. La bambola insolitamente “abbondante”, immortalata mentre è intenta ad addentare un tramezzino, ci riporta alla mente la campagna del 2009 contro l’obesità infantile, in cui testimonial era la stessa Barbie.
La famosa bambola fu scelta all’epoca dall’Active Life Movement e raffigurata in sovrappeso e sdraiata sul letto circondata da cibo spazzatura, al fine di sensibilizzare i bambini e i genitori sull’importanza di un’alimentazione sana ed i rischi dell’obesità, con tutte le patologie ad essa associate.
Indubbiamente l’impatto fu forte, poiché la regina indiscussa delle bambole era riprodotta per la prima volta in una veste del tutto diversa dal solito, facendo aprire gli occhi su quella che è una preoccupante realtà dei nostri tempi, ovvero la diffusione allarmante di sovrappeso e obesità.
Barbie in carne: non solo contro i chili di troppo!
Infatti, per noi comuni mortali, ormai vittime dei mass media che ci propongono un’ideale di bellezza necessariamente legato alla magrezza, è un sollievo che anche la più bella tra le belle ci ricordi che indossare la taglia 38 non è tutto.
E quasi la nostra adorata Barbie ci appare più simpatica e, se possibile, l’amiamo ancor di più, perché ci appare “umana”, a fare i conti con i chili di troppo e con la taglia delle donne reali, che non hanno bisogno di dover sfilare su una passerella per sentirsi bene con se stesse e perfette.