Vi diro’ la verità: questa ministra Fornero mi sta sempre piu’ antipatica. La mia antipatia nei suoi confronti comincio’ proprio con quelle famose lacrime in quella indimenticabile (per i pensionati) conferenza stampa. Alcuni videro in quelle lacrime la commozione di una donna che, molto a malincuore e senza alternativa alcuna, dovette optare per delle scelte drastiche, io vidi le lacrime (da coccodrillo) di una persona che sapeva benissimo che stava andando letteralmente a colpire un pugile già al tappeto: una vigliaccata, perché le alternative c’erano e come.
Poi arrivo’ l’art. 18. Pur non essendo per nulla “giustamente tutelato” dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, ritengo che, una norma che preveda che un datore di lavoro non possa licenziarti perché gli stai sulle palle ma solo in caso di giusta causa sia uno dei punti cardini di un Paese che voglia definirsi civile.
E poi, detto tra noi, la storia che l’art. 18 sia scoraggiante per gli investitori stranieri è una gran balla raccontata da noti ballisti. Gli investitori stranieri sono scoraggiati e molto nell’investire nel nostro paese per via dei costi sul lavoro terribilmente elevati, per via della criminalità organizzata e per via dell’eccessiva burocratizzazione.
Come se non bastasse, arrivo’ l’attacco personale. Secondo la ministra solo al nord sono abituati a lavorare: “Io sono piemontese e sono abituata a lavorare”. Solo Borghezio avrebbe detto di peggio.
Io sono del sud, siciliano, nella mia vita ho visto tanti miei conterranei ammazzarsi di lavoro e altri ammazzarsi di partitelle a carte nei bar. Pur sapendo che al sud si lavora e molto non mi sognerei mai di dire che “Io sono siciliano e sono abituato a lavorare” come per dire che altri in altre parti sono abituati a non far nulla; perché so benissimo che la “nullafacenza” non è legata alle origini territoriali ma alla poca volonta’ del singolo individuo di sacrificarsi per raggiungere uno scopo.
Infine, la simpaticissima ministra, riferendosi agli studenti, ai Cobas e ai sindacati di base che protestavano a Torino ha detto: ”In questo Paese c’e’ poco spirito costruttivo, ma anziche’ lamentarsi e protestare bisogna lavorare insieme. Forse ne avremmo tutti qualche beneficio”
La soluzione della Fornero è questa: tu, cittadino sempre piu’ in crisi, non devi protestare e lamentarti ma collaborare con il governo in modo tale che lo stesso possa prendere delle scelte devastanti per la tua esistenza senza doversi sorbire le tue lamentele: tu chiamalo se vuoi…masochismo.
Qualcuno ha mai spiegato alla ministra che i membri dell’Assemblea costituente garantirono il diritto allo sciopero e la possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero proprio per evitare che certi governanti potessero imporre scelte non condivise dal Popolo ? Ho il vago sospetto che, se potesse, la Fornero eliminerebbe gli articoli 21 e 40 della Costituzione. Per fortuna, l’iter per modificare la Costituzione è molto lungo.
Gio’ Chianta