Dal 1 gennaio 2012 la pensione di anzianità non esiste più. Viene sostituita dalla “pensione anticipata”. E’ questa la novità più importante della riforma Monti-Fornero. Non esistono più i 35 o i 40 anni di contributi necessari per andare in pensione anche prima dei 60 anni di età.
I nuovi requisiti per ottenere la pensione anticipata (prima della vecchiaia) sono i seguenti:
> lavoratrici dipendenti e autonome: 41 anni e 1 mese nel 2012, 41 anni e 5 mesi nel 2013, 41 anni e 6 mesi dal 2014, 42 anni e 2 mesi dal 2020 (valore stimato);
> lavoratori dipendenti e autonomi: 42 anni e 1 mese nel 2012, 42 anni e 5 mesi nel 2013, 42 anni e 6 mesi dal 2014, 43 anni e 2 mesi dal 2020 (valore stimato).
I valori sopra indicati, a partire dal 2013 sono incrementati attraverso l’adeguamento alla speranza di vita.
E’ possibile chiedere la pensione anticipata prima dei 62 anni di età. In questo caso viene applicata sulla quota retributiva della pensione (cioè limitatamente all’anzianità maturata fino al 2011) una
penalizzazione pari all’1% per ogni anno di anticipo. La penalizzazione sale al 2% se l’anticipo è superiore a 2 anni. Se, per esempio, viene richiesta la pensione anticipata con 42 anni e 5 mesi di contributi all’età di 60 anni, verrà riscosso, per la parte di pensione calcolata con il sistema retributivo, un assegno decurtato del 2% (1% per ogni anno di anticipo prima dei 62 anni). Se invece la pensione si richiede a 59 anni di età, la decurtazone sarà del 4%.
Non rientrano nella riforma delle pensioni Monti-Fornero:
- i lavoratori che hanno maturato i requisiti di età e di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2011. Questo significa, per esempio, che chi ha già maturato il diritto alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi (o raggiungendo la quota “96″ o “97″) ed è in attesa dell’apertura della finestra (12 o 18 mesi a seconda se dipendente o autonomo), potrà riscuotere la pensione alla scadenza prefissata;
- le donne che sceglieranno il sistema interamente contributivo, anche per l’anzianità maturata prima del 1 gennaio 1996, le quali possono ottenere la pensione dopo 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per le lavoratrici autonome). Potranno continuare a usufruire di queste condizioni fino al 2015. In questo modo, però, essendo il sistema contributivo meno vantaggoso del sistema retributivo (che si riferisce allo stipendio degli ultimi anni), avranno una perdita sulla pensione di circa il 20-25%.
(Segue quarta parte)
COMMENTI (2)
Inviato il 07 febbraio a 04:15
Io non conosco nulla sulla “Massoneria”, però ho da dirvi a tutti quanti che Intesa San Paolo Corrado Passera non vogliono riferire nulla sul c/c 10/645629 e continuano a tacere, nonostante la Banca d’Italia di Torino gli abbia chiesto di chiarire. Corrado Passera oggi riveste un ruolo molto importante nel Governo Italiano, e dovrebbe dimostrare la sua sottomissione alla Magistratura chiarendo subito questo squallido episodio del c/c 10/645629 che ha visto morire nel dolore Innocenza Maria. Potete Voi tutti escludere che ci sia un nesso tra il c/c 10/645629 e la Massoneria? Ci sono mai stati casi simili nella storia di tutti i tempi? Chi vuole rispondere?
Io confido e spero nella Magistratura, perchè solo questa speranza ci resta! http://youtu.be/55CqHK247kg
L’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, Giulio Tremonti, Mario Draghi, l’Ispettorato Banca d’Italia, la Magistratura di Ragusa, la Guardia di Finanza, Il Generale Domenico Achille, il Capo di Stato Maggiore Colonnello Giuseppe Sironi, la CONSOB, l’ADUSBEF, tutti i politici eccetera eccetera, sono a conoscenza che Intesa San Paolo Corrado Passera ha nascosto alla Magistratura di Ragusa il c/c 10/645629 di Campo Innocenza Maria del quale è sparita ogni traccia e che il Magistrato Dott. Emanuele Diquattro ha emesso ben due ordini di sequestro della documentazione bancaria il 29 settembre 2006 e 26 gennaio 2007 con incarico alla Guardia di Finanza e mai eseguiti. Se non ci credete, guardate questi video-denuncia: http://youtu.be/85MdsaUZTjQ http://youtu.be/S0UCGIif7gA http://youtu.be/Vhyypfxu4TI http://youtu.be/OXQSRjnBtXk Nicastro Damiano – RAGUSA
Inviato il 03 febbraio a 17:38
Che la figlia della Elsa Fornero (già lei figlia di docenti universitari) sia già incanalata in una “brillante carriera” nelle Università italiane, non mi genera meraviglia. Chi conosce bene i curricula della stragrande maggioranza dei docenti universitari, sa come tanti “pseudo scienziati” sono arrivati ad occupare quei posti. Quello che invece mi genera una fastidiosa reazione di sdegno è accettare che persone “colluse da tempo col potere” tentano di riciclarsi come “puri e disinteressati” salvatori del Paese. La Fornero ha già generato una riforma delle pensioni che ha rovinato la vita a tanti onesti lavoratori che da 40 anni pagano i contributi previdenziali e alle soglie del tanto atteso traguardo si vedono “rigettati” in uno stato di confusione ed insicurezza circa il loro futuro. La Fornero dovrebbe capire (o qualcuno glielo dovrebbe spiegare) che fare delle riforme così importanti che condizionano l’esistenza di tante persone, non è come fare una lezione all’Università o scrivere un articolo scientifico. E la finisca con questo “decisionismo di parte” che provoca solo danni. I soldi per risanare le casse dello Stato lo sanno bene dove devono andare a cercarli. Basta con gli inganni.