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Con la sabbia negli occhi…Parte I

Creato il 19 gennaio 2014 da Lilianaadamo

di Liliana Adamo.

“…Il deserto è per me straordinariamente bello, puro e, al tempo stesso, sconvolgente e magico: Ogni volta che mi ritrovo di fronte al deserto, esso mi trascina in questo sconcertante viaggio in me stesso, dove si scontrano ricordi, nostalgie, le angosce e le speranze della vita…Sono nato con la sabbia negli occhi.”

Mano Dayak

Dai Wadi dell’Hadramawatt, nello Yemen del sud, alle Wahiba Sands, in Oman, dal Sudan e verso le grandi distese di sabbie sahariane, intorno a Bengasi, nel deserto libico, fino alle Dolci Dune del Gran Mare Di Sabbia, che sconfinano in Egitto, si attraversa il deserto e ci si addentra lentamente in una diversa dimensione fisica e mentale, fatta di vuoto, di sabbia e di stelle, uno spazio smisurato, privo del superfluo che, come scrive Theodore Monod, nel “Viaggiatore delle Dune”, è impossibile a descriversi, ma che forse riconoscerà chi l’ha a sua volta provato.

 Yemen/Oman/Giordania

Con la sabbia negli occhi…Parte I
Con la sabbia negli occhi…Parte I
Con la sabbia negli occhi…Parte I
Con la sabbia negli occhi…Parte I

Attraversare lo Yemen, è  intraprendere un viaggio nel tempo, in un paese che ha mantenuto integro un aspetto medievale, nell’architettura dei grandi palazzi in argilla della splendida Sana’a, nei villaggi fortificati, arroccati su aspre montagne e nello stile di vita della gente: donne velate e uomini coperti d’antichi costumi con pugnali e fucili. Inoltrandosi a sud, superando i souk, ricchi di spezie e profumi, i palmeti e le sabbie bianche del Mar Rosso, incontriamo il deserto: la Valle dell’ Hadramawt, con le sue dune, le oasi, i suoi wadi millenari. Da qui, partendo dal porto di Mukalla, si può raggiungere l’incredibile isola di Socotra, a oltre quattrocento chilometri dalla costa, nel punto esatto, dove il Mar Rosso incontra l’Oceano Indiano, un mondo unico e assolutamente incontaminato di spiagge, mare e piante endemiche. L’isola, off limits per decenni, perché adibita a base militare russa, è rimasta un luogo imprescindibilmente integro, fuori da ogni rotta commerciale. Circondata da enormi dune che si perdono nell’oceano, tra scogliere e uccelli, è abitata da una popolazione autoctona, amabile e ospitale.

Con la sabbia negli occhi…Parte I
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Con la sabbia negli occhi…Parte I
Con la sabbia negli occhi…Parte I
Con la sabbia negli occhi…Parte I

Il sultanato dell’Oman è una terra d’incognite: assolutamente affascinante, con grandi e nobili tradizioni e cultura, una natura intatta e grandiosa. Dalla catena montuosa dell’Hajjar, ricca di valli, oasi e villaggi, si approda alla grande distesa desertica delle Wahiba Sands, con dune così estese che arrivano a lambire l’Oceano Indiano. Qui, sulla battigia, si riproducono le famose tartarughe verdi nel santuario naturale di Ras El Hadd. Una rara specie di testuggini marine, le stesse dall’era dei dinosauri, circa novanta milioni d’anni fa; mentre, tra le oasi del deserto, s’incontrano le tribù nomadi Wahiba, le cui donne indossano ancora le maschere facciali.

Con la sabbia negli occhi…Parte I
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Con la sabbia negli occhi…Parte I
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Procedendo lungo la Penisola Arabica, eccoci in Giordania, crocevia di popoli nomadi, terra d’origine dei Nabatei, che, per secoli controllarono la Via dell’Incenso, lasciando alla città di Petra la più bella necropoli del bacino mediterraneo. Tra il deserto di Wadi Rum, l’animato souk di Aqaba sul Mar Rosso e il contatto con la cultura beduina, s’interporranno le imponenti rovine di Jerash, avamposto romano, il Castello di Kerak, nella saga dei Crociati e del feroce Saladino.



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