George Clooney: “Hai presente quando guardi qualcuno negli occhi e ti senti scrutare dentro l’anima e per un attimo hai la sensazione che intorno a te cali il silenzio?”Anna Kendrick: “Sì!”George Clooney: “Ecco… io no.”
Il film giusto, al momento giusto. Si parla di crisi economica. Del posto di lavoro che un giorno c’è, il giorno dopo chissà. A tagliare le teste ci pensa George Clooney, alla migliore interpretazione della sua carriera (non credo che la Canalis possa avergli dato una grossa mano, in questo). Nella parte del cinico scapolo senza legami affettivi che vaga per aeroporti sembra trovarsi nel suo habitat naturale, quanto un Eminem in un “8 Mile” o un De Niro in un film di Scorsese.
Tra le nuvole è una (finta) commedia romantica alla “Rachel sta per sposarsi” orchestrata con mano esperta da Jason Reitman, figlio del regista di "Ghostbusters" Ivan Reitman. Uno che con tre film ha già surclassato ampiamente il padre (che a parte i fantasmi ha acchiappato solo filmacci come "Junior" o "Gemelli"). Stavolta Jason ha messo da parte la visuale indie del suo hit "Juno" ed è tornato per style e personaggi al cinismo dell'esordio “Thank you for smoking”.
E sì, c’è un maGnifico Clooney, ma la vera rivelazione del film è la giovane Anna Kendrick, che interpreta la sua improbabile discepola tagliatrice di teste. Ha un fascino strano. Malato. Sembra una vampira (non a caso ha una particina nella saga di “Twilight”) e allo stesso tempo sembra anche la classica secchiona che odi ogni volta che puntuale alza la mano per rispondere alle domande della prof., ma di cui inevitabilmente finisci per prenderti una cotta. La nerd perfettina per cui ti ritrovi sempre con la testa tra le nuvole.(voto 7/8)