Teresa Caso (Pd) ribadisce che la giunta la sceglie il sindaco e non il partito e che Sel ha complicato la situazione. Sel non è convinta dall’intervento e orgnizza un incontro pubblico mercoledì sera, dalle 21, in via Tensini. Il titolo è “Partecipa e decidi a Crema. Davvero”.
Ma, per aggiungere una libera considerazione, quali regole si seguono per la nomina di un assessore? L’atto della nomina spetta al sindaco, che deve rispettare il testo unico degli enti locali, il decreto legislativo 267 del 2000, articoli 46 e 47. Le nomine sono considerate atti politici con limiti solo giuridici, da questi art. 46 e 47, tant’è vero che si considerano solo (ma non è nemmeno poco) l’ineleggibilità, la candidabilità (nel caso dei consiglieri) e la compatibilità. Si possono nominare anche assessori esteri: la norma poi stabilisce il numero degli assessori.
Siccome i limiti giudici sono formali, anche se non trascurabili, la scelta è politica. Di qui la domanda che ho posto sul progetto politico che si costituisce con queste nomine che non riflettono i voti ottenuti dalle liste. Il sindaco è libero di non usare il manuale Cencelli e di nominare chi vuole, rispettando le norme. La mia domanda vorrebbe definire meglio il progetto politico. “I criteri oggettivi sulle nomine si vedranno in cinque anni”. D’accordo. Però non sono fatte solo per eleggibilità e compatibilità queste nomine. Una giunta è strutturata in un certo modo perché ci sono obiettivi da conquistare. Non a caso è stato scritto un programma (anche con SeL e FdS, no?). Perché allora si può partecipare a scrivere il programma ma non a realizzarlo? Ci sarà un motivo. Che sarà del tutto comprensibile e legittimo. Vorrei capire qualcosa in più. Non era una domanda fatta per polemizzare.
p.z.
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