La risata, che sappiano essere salutare per scaricare le nostre tensioni, a seconda della vocale che utilizziamo acquista diversi significati. Queste di seguito sono delle mie libere considerazioni naturalmente, condizionate un po’ da quelle che sono le risate teatrali.
Partiamo dalla risata con la vocale A: secondo me è quella più genuina e spontanea, molto scanzonata e soprattutto mostra una certa sicurezza e se mi passate il termine direi menefreghista. Mi vien da pensare alla risata di Adina nell’Elisir d’Amore quando snobba l’amore di Nemorino.
La risata con la vocale E invece è quella di uno che la sa lunga, uno che ride per dei sottintesi.
Quella con la vocale O mi pare possa essere attribuita ad un buontempone, amante della buona cucina e della risata in compagnia.
La I generalmente appartiene ad un riso sciocco e insignificante. Avete presente quelli che ridono sempre senza pensare per cosa stanno ridendo? Un po’ oca e un po’ cavallo
Per concludere: la vocale U può essere attribuita ala risata del timido.
Se qualcuno di voi vuole aggiungere le sue personali interpretazioni, sono ben accette.
Per ora vi propongo una risata contagiosissima che sicuramente ci farà cominciare ben la giornata.
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