Il Musikverein di ViennaEh sì cari amici, "Concerti" perché da alcuni anni sono due!
Uno viene trasmesso dal Gran Teatro "La Fenice" di Venezia; Un altro - quello per antonomasia - dal Musikverein di Vienna.
Li ho seguiti con molto interesse entrambi, ma quest'anno quello austriaco per me aveva un significato particolare, per la presenza di un direttore d'orchestra che apprezzo moltissimo : Daniel Barenboim.
Oltre che a Richard Strauss, il concerto di Vienna è stato dedicato anche al ricordo della Prima guerra mondiale, che per l’Austria (ma anche per Trieste e Gorizia, che allora facevano parte dell’impero austro-ungarico) ebbe inizio nel 1914, cento anni fa.
Nessun intento celebrativo, ma un invito a riflettere sull’”inutile strage”, per costruire un futuro di pace. È questa la ragione per cui a dirigere i Wiener Philharmoniker è stato scelto un uomo come Daniel Barenboim, fondatore della “West-Eastern Divan Orchestra”, che, riunendo giovani musicisti di Israele e del mondo arabo, costituisce un simbolo straordinario di convivenza in Medio Oriente.
Daniel Barenboim non è nuovo ai Wiener Philharmoniker e non è nemmeno la prima volta che sale sul podio del Musikverein, per un concerto di Capodanno. Lo aveva già fatto nel 1989 e nella conferenza stampa di presentazione del concerto, ha voluto scherzare su questo suo ritorno 25 anni dopo. “Quando mi è stato proposto di dirigere per la seconda volta il concerto – ha spiegato – mi sono sentito molto onorato, ma per un po’ ho esitato. Spesso la seconda volta non riesce bene come la prima. Poi però ho pensato: è solo una superstizione e io non voglio esserne condizionato”.
Il concerto si è concluso come sempre con la “Radetzky Marsch”, l’unica in cui al pubblico non solo è consentito, ma addirittura è invitato ad accompagnare battendo le mani.
Non solo, durante l'esecuzione c'è stato un fuori programma del Maestro che è passato a stringere le mani a tutti gli orchestrali, con particolare galanteria rivolta alle signore.