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Concerto dei Pearl Jam ad Amsterdam nel Ziggo Dome

Creato il 15 giugno 2012 da Witzbalinka

Risulta difficile non pensare alla band americana Pearl Jam, che il 26 e 17 giugno darà un concerto nella cassa magica nuova fiammante del Ziggo Dome di Amsterdam http://www.ziggodome.nl/, come a degli autentici sopravvissuti. Dopo tutto sono uno dei pochissimi gruppi rimasti attivi del cosiddetto suono-Seattle della prima metà degli anni Novanta, che non è dir poco. Insieme ai Nirvana cappeggiarono il movimento grunge, polarizzato mediaticamente da queste due band in una rivalità che somigliava molto a quella tra Rolling Stones e Beatles negli anni Sessanta. A differenza di questi ultimi, tuttavia, i membri dei Pearl Jam diedero effettivi segali di essersi calati nel ruolo di antagonisti dei Nirvana assegnatoli dalla stampa, nonostante i molti punti di contatto tra i due gruppi, catapultati soprendentemente e repentinamente nel mondo delle star, e diventando un esempio di stile di vita per una parte importante di tutta una generazione.

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Fu solo a seguito del sucidio di Kurt Cobain nel 1994, causato dalla sua incapacità di accettare che il gruppo si trasformasse in una delle band più oggettificate e popolari del pianeta, e dall’impossibilita di convivere con il fatto che l’angoscia esistenziale e l’ira antisistema delle sue memorabili canzoni venisse spettacolarizzata e trasformata in un richiestissimo oggetto di consumo, che Eddie Vedder, il cantante e leader carismatico dei Pearl Jam, sembrò rendersi conto dell’assurdità dell’aver contribuito in una certa maniera alla suddetta competizione con chi era un pari e un amico dagli interessi comuni e dalla storia condivisa di marginalità.

La tragica scomparsa di Cobain rese impossibile sapere che direzione avrebbe preso la sua musica nel futuro, da solo o con altri compagni d’avventura –poco prima di morire stava programmando un disco con Michael Stipe, il cantante dei R.E.M, in cui sembrava aver trovato un’anima gemella-, ma contro ogni pronostico i Pearl Jam hanno resistito e da allora hanno continuato a tirar fuori dischi ogni tre o quattro anni.

Ogni volta, questi dischi hanno confermato una volta di più che, sebbene condividessero jeans, camicie a quadri e altri tratti distintivi dell’estetica “slacker”, ciò che li separava dalla maggior parte delle band grunge dell’epoca era il loro personale radicamento in un modo che potremmo chiamare classico di intendere il rock duro, iniziando dall’indimenticabile voce di Vedder, spesso paragonata a quella di Jim Morrison, e dalla splendida chitarra di Mike Mc Cready, a differenza della capacità dei Nirvana di di dar vita ad un suono autenticamente unico, nonostante il loro innegabile debito con i Pixies.

 


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