Concime azotato
L’azoto è un elemento indispensabile al processo di accrescimento delle piante. Il composto è contenuto nelle foglie e in tutti i tessuti vegetali giovani e meno giovani. L’azoto stimola l’accrescimento vegetale, la radicazione, ma anche la formazione della clorofilla e la conseguente capacità fotosintetica delle piante. Lo si ritrova anche negli altri elementi che costituiscono la pianta: cellule, ovvero negli acidi nucleici, negli zuccheri e nelle proteine. La percentuale di azoto contenuta nelle piante è compresa tra l’uno e il sei per cento. Le piante assorbono azoto dal terreno, ma la particolare composizione del suolo e l’elevata volatilità del composto non consentono un corretto assorbimento delle percentuali necessarie alla nutrizione vegetale. L’azoto, infatti, viene somministrato alle piante tramite i concimi, ovvero tramite i fertilizzanti a base di questa sostanza. L’azoto, sigla chimica N, può essere contenuto in concimi semplici, cioè solo a base di una sostanza, o in concimi complessi, cioè composti da altre sostanze, in genere fosforo e potassio, che danno al concime la formulazione NPK.
Caratteristiche
La concimazione azotata è indispensabile nella fase di accrescimento delle piante, perché stimola la formazione della clorofilla, lo sviluppo vegetale e la colorazione fogliare. L’azoto può essere somministrato alle piante in varie forme. In genere, il concime azotato ha tre forme: nitrico, ammoniacale e organico. L’azoto nitrico è quello immediatamente disponibile per le piante, infatti lo di definisce anche a rilascio immediato. Gli ioni nitrici penetrano in profondità nel terreno, ma presentano lo svantaggio di essere sottoposti al dilavamento. La loro dispersione nelle falde acquifere fa sì che le piante non possano assorbirli e che le falde idriche si inquinino. Più disponibile per le piante è, invece, l’azoto ammoniacale, un composto con un rilascio più lento rispetto a quello nitrico. Gli ioni ammoniacali, una volta penetrati nel terreno, si trasformano in azoto nitrico grazie all’azione dei funghi e dei batteri. Questo rilascio più lento consente una migliore disponibilità di azoto per le piante e una migliore capacità di assorbimento. Ne consegue che l’azoto nitrico va usato per esigenze immediate delle piante, mentre quello ammoniacale, visto il suo lento assorbimento, per esigenze di medio e lungo periodo, come, ad esempio, la semina. L’azoto organico è ottenuto da sostanze esistenti in natura o da scarti di lavorazione umana. La formula dell’azoto organico è l’urea, il calciocianamide e i condensati di urea-formaldeide. L’urea garantisce una distruzione uniforme di azoto nel terreno. Per tale motivo viene utilizzata per la concimazione di fondo. Il vantaggio dell’urea è che non lascia residui acidi nel suolo. Il calciocianamide è un concime azotato organico che viene usato per correggere i terreni troppo acidi. Dopo la somministrazione, infatti, il concime rilascia minerali che vengono trasformati prima in cianamide e poi in carbonato ammonico, sostanza con le stesse proprietà del concime ammoniacale. Durante le reazioni chimiche nel terreno, che avvengono molto velocemente, il composto si trasforma in carbonato di calcio, che corregge l’acidità del suolo. Questo tipo di concime si usa nel periodo che precede la semina, proprio come correttivo e preparatorio del terreno da seminare. I condensati di urea- formaldeide sono dei concimi azotati organici che rilasciano lentamente l’azoto. Questo, nel terreno, viene poi trasformato in azoto ammoniacale e nitrico. Questi concimi evitano la dispersione dell’azoto e permettono di concimare in un’unica soluzione.
Formule commerciali
I concimi nitrici attualmente in commercio hanno la formula di nitrato di sodio e nitrato di calcio. Entrambi contengono circa il 15% di azoto, ma il nitrato di sodio, in forma di polvere raffinata, viene usato come concime di copertura, in quanto la presenza di sodio rende il terreno troppo alcalino e quindi inadatto alla coltivazione delle piante. Il nitrato di calcio si presenta in forma di granuli grigi. Si tratta di un concime a veloce assorbimento, usato come correttivo dei terreni acidi e nella concimazione di copertura durante l’inverno e l’estate. I concimi ammoniacali hanno la formula di ammoniaca anidra, solfato di ammonio, nitrato ammonico e solfonitrato ammonico. L’ammoniaca anidra contiene il più alto titolo di azoto, circa l’82%. Si presenta in forma liquida e viene usata nei periodi che precedono la semina. Questo concime ha una reazione acida ed è per tale motivo che non è adatto ai terreni carenti di calcio. Il solfato di ammonio contiene il 20% di azoto e viene usato sia prima che durante la semina. La sua reazione è acida, come l’ammoniaca anidra. Si tratta, quindi, di un concime adatto ai terreni calcarei. Il nitrato ammonico e il solfonitrato ammonico rientrano nei cosiddetti “concimi nitro-ammoniacali”. Contengono circa il 30% di azoto e sono molto solubili in acqua. I concimi azoto organici hanno una percentuale di azoto del 46% nella formula urea, del 20% nel calciocianamide e del 30 -38% nei composti di urea-formaldeide.
Carenza
La concimazione azotata va effettuata con formulazioni e con titoli di azoto che variano in base alla tipologia di terreno e di pianta da coltivare. Nella somministrazione dei concimi azotati bisogna attenersi scrupolosamente alle dosi riportate nelle confezioni di acquisto. Una carenza di azoto può, infatti, causare clorosi, blocco della crescita e scarsa produzione. Dannoso è anche l’eccesso di azoto, che può causare la scarsa formazione dei tessuti, l’indebolimento della pianta nei confronti delle malattie parassitarie e un eccessivo consumo idrico.