Concimi fosfatici
I concimi sono indispensabili per la nutrizione delle piante e per il miglioramento del terreno. Tutte le fasi vegetative delle piante necessitano di un corretto apporto di macroelementi, ovvero di azoto, fosforo e potassio. Abbiamo spesso parlato delle proprietà di queste sostanze, ma in questo articolo vogliamo soffermarci sulle caratteristiche e le proprietà del fosforo, uno dei macroelementi che non possono assolutamente mancare durante alcune fasi di concimazione delle piante. Il fosforo è un elemento che rientra in tantissime funzioni metaboliche vegetali: stimola la radicazione, la formazione dei semi e dei frutti, entra e pieno titolo come costituente della sintesi proteica e rafforza l’intera struttura vegetale della pianta. L’apporto di fosforo è pertanto necessario in alcuni specifici momenti di vita della pianta, ovvero durante l’impianto, per arricchire il terreno carente di questa sostanza, o nella stagione estiva dove si assiste a un’intensa attività vegetativa delle giovani piante.
Caratteristiche
Il fosforo è un elemento chimico derivato dallo sgretolamento di materiale roccioso. Si tratta, dunque, di un elemento presente nella crosta terrestre ma non sempre disponibile o assorbibile dalle piante. Nel terreno, infatti, il fosforo è presente i forma liquida, adsorbita e insolubilizzata. Il fosfato liquido è l’unico a poter essere assorbito dal terreno e dalle piante, quello adsorbito è trattenuto da sostanze colloidali e viene rilasciato lentamente nei terreni ricchi di humus e argilla dopo il completo assorbimento di quello liquido. Il fosforo insolubile non si scioglie in acqua ed è totalmente indisponibile per le piante e il terreno. Il vantaggio di questo elemento, rispetto all’azoto, è che non subisce il dilavamento causato dalla pioggia e dagli eccessi idrici nel suolo. Visto che le radici vegetali possono assorbire solo il fosforo liquido, i concimi fosfatici devono contenere una frazione liquida immediatamente disponibile per le piante. In genere, le confezioni dei concimi fosfatici riportano proprio il titolo di fosforo disponibile. L’assorbimento del concime fosfatico da parte delle piante e del terreno avviene anche in base alle proprietà chimico fisiche di quest’ultimo. Il fosforo, nei terreni acidi, forma fosfati di calcio e alluminio, mentre in quelli calcarei dà vita ai fosfati di calcio. Il terreno migliore per l’assorbimento del fosforo è quello neutro, dove i microrganismi scindono il composto in fosforo organico, immediatamente assorbibile dalle piante. Nei terreni troppo acidi o calcarei, la reazione chimica che origina altri composti rende il fosforo difficilmente disponibile per le piante. Nei terreni acidi, dunque, conviene usare concimi fosfatici ricchi di calcio, e in quelli calcarei, concimi fosfatici ricchi di ferro, in modo da bilanciare il ph del suolo e riportarlo alla neutralità.
Concimi fosfatici minerali
I concimi fosfatici possono essere minerali od organici. I primi sono ottenuti da procedimenti di lavorazione industriale o da reazioni chimiche, i secondi si ottengono da sostanze già esistenti in natura. I principali concimi fosfatici minerali sono il fosfato naturale tenero, le scorie Thomas e i perfosfati. Il fosfato naturale tenero si ricava dalla triturazione di rocce fosfatiche. Si presenta in forma compatta e granulare e contiene un titolo di fosforo compreso tra il 25 e il 35%. E’ poco solubile e non va usato nei terreni alcalini. In genere, questo concime fosfatico si usa nella concimazione di fondo per la coltivazione di alberi o prima della semina del prato. Le scorie Thomas sono dei concimi fosfatici derivati dagli scarti industriali della lavorazione dell’acciaio. Si presentano in forma granulare e sono molto ricchi di calcio. Il loro utilizzo è riservato alla concimazione di fondo dei terreni troppo acidi e carenti di calcio. I perfosfati sono concimi fosfatici ottenuti da procedimenti di lavorazione industriale. Tra questi si distinguono il perfosfato normale, il perfosfato concentrato e il perfosfato triplo. Il primo ha una concentrazione di fosforo pari al 20%, il secondo del 25% e il terzo tra il 35 e il 46%. Questi concimi sono trattati con acido solforico e fosforico. Le sostanze acide rendono il fosforo immediatamente disponibile. I perfosfati si distribuiscono vicino alle radici durante la concimazione d’impianto e per correggere i terreni troppo alcalini.
Concimi fosfatici organici
I concimi fosfatici organici derivano da sostanze già esistenti in natura. I principali concimi fosfatici organici sono il perfosfato d’ossa, la farina d’ossa e il guano. Il primo si ottiene da ossa macinate trattate con acido solforico e fosforico e si usa allo stesso modo del perfosfato di natura chimica. La farina d’ossa è un concime fosfatico derivato da ossa macinate e non trattate con acidi. Il guano è un concime naturale derivato dagli escrementi degli uccelli. Contiene una buona percentuale di fosforo, urato e ossalato di ammonio, nitrati, sali minerali e impurità. Viene venduto in forma liquida o granulare e si usa per la concimazione dell’orto e del giardino. Per il suo elevato contenuto di nitrati, non va usato in eccesso per la concimazione di fondo del terreno.