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Conclave: il prossimo dovrà essere il Papa della gioia

Creato il 13 marzo 2013 da Delpiera @PieraVincenti

gioiaIeri vi ho parlato di una delle caratteristiche che il futuro Papa dovrebbe avere, ovvero la capacità di dialogare con la modernità, oggi voglio elencarvene un’altra: la gioia. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, diversissimi per carattere e approccio ai fedeli, hanno avuto la capacità di attrarre le folle, soprattutto in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù, ma ciò di cui la Chiesa – e per Chiesa intendo il popolo dei battezzati – necessita oggi non sono i grandi eventi. La gente comune, alle prese con i problemi concreti, ha innanzitutto bisogno di riscoprire la gioia dell’incontro con Cristo nella quotidianità, di avvertire la sua presenza nelle faccende piccole della vita, dove ha più bisogno di fiducia e amore.
Le messe domenicali sono sempre meno frequentate, le persone sono stanche di predicozzi sterili e di minacce d’inferno. La liturgia, con tutte quelle formule, risulta lunga e noiosa perché non la si conosce e non la si comprende. L’Eucarestia allora si riduce a un mero dovere, spesso adempiuto controvoglia e perciò inutile.
Il nuovo Papa dovrà portare una ventata di novità e di freschezza, dovrà avere un carattere allegro e comunicativo in grado di trasmettere la gioia dell’incontro con Cristo, dell’ascolto della Parola e della preghiera. L’Eucarestia, allora, tornerà alla sua vera essenza, un banchetto nuziale, una grande festa a cui tutti sono invitati, un incontro d’amore tra un Dio presente e vivo e la sua sposa, la Chiesa, che dice «Vieni Signore Gesù».


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