La crisi economica morde, i sacrifici imposti dal Governo sortiscono i primi effetti negativi, molti settori produttivi subiscono pesanti perdite eppure, in tutto questo, c’è una piccola ‘isola felice’ che non risente della situazione ed anzi incrementa il fatturato. Di cosa sto parlando? La Mafia? Probabilmente. Le Lotterie, sicuramente.
Nel 2011 il settore relativo a giochi, scommesse e lotterie ha ‘fatturato’ più di 70 miliardi con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Nel 2012 si prevede un balzo ad 85 miliardi di euro.
Riflettendo sul tema mi interessa sottolineare il cambiamento epocale del ‘mondo’ dei concorsi a premi avvenuto negli ultimi ventanni nel nostro paese .
Ricordate i sabato pomeriggio passati in coda al bar per giocare la ‘schedina’ del Totocalcio? Oppure le speranze riposte nella Lotteria di Capodanno, con gli occhi puntati alla Tv per cogliere la serie di numeri fortunati che avrebbero potuto dare una svolta al destino? Un ricordo sbiadito oramai.
I due ‘colossi’ dell’universo ‘giochi’, Totocalcio e Lotteria Italia, che solo sino a qualche lustro fa fatturavano miliardi di lire, ora sono ridotti al lumicino.
Prendiamo il concorso legato alla famosa ‘schedina’. Nato nel 1946, nel 1993 raggiungeva dei montepremi spesso vicini ai 30 miliardi di lire (15 milioni di euro). Nello stesso periodo la Lotteria di Capodanno vendeva piu di 35 milioni di biglietti, distribuendo primi premi pari a 5-7 miliardi. Montepremi da sogno, per quei tempi.
Poi, nel 1994, arrivarono le lotterie istantanee, i gratta e vinci. Nel 1997 fu la volta del Superenalotto, infine furono legalizzate le scommesse sportive. Il risultato è stato un crollo generalizzato di Totocalcio e Lotterie.
Il Superenalotto ha iniziato a regalare vincite milionarie, il record risulta essere quello di 177 milioni di euro per un ’6′ uscito due anni fa. Le piccole vincite regalate dalle lotterie istantanee e dalle scommesse sportive da una parte e le grandi vincite fornite dall’Enalotto dall’altra hanno quindi sostituito i vecchi concorsi.
Ad oggi il Totocalcio ha un montepremi vicino ai 300 mila euro, nulla in confronto ai milioni di euro degli anni novanta. Le lotterie nazionali (ricordate quella del Carnevale?) sono praticamente scomparse lasciando spazio all’unico concorso del 6 gennaio, anch’esso in crisi. La Lotteria Italia arriva a malapena a vendere 8 milioni di biglietti, contro i 30-40 di quindici-venti anni fa.
Un vero cambiamento sociale degli italiani, ma anche degli europei. Oggi possiamo scegliere tra Lotto, Superenalotto, WinforLife, Scommesse, Gratta e vinci e tanti altri concorsi eppure non sono lontani i ricordi che ci riportano al bar sottocasa impuzzonito di fumo dove giocavamo la schedina o al ‘picchetto’ organizzato con gli amici ed i compagni di scuola.
Una Italia che non c’è più, cosi come per tante altre sfumature del nostro ‘costume’. Un’unica cosa rimane attuale, la speranza di poter ‘cambiare’ la propria vita tramite il gioco. Soprattutto oggi, con il domani che fa sempre più paura.