A proposito di concorsi letterari. che pare vadano tanto di moda in questi periodi, ieri ho ricevuto una telefonata.
“Lei è tra i vincitori del concorso”, mi dicono dall’altra parte del telefono.
A parlare sono gli organizzatori del concorso nazionale “Il lancio della penna”, a cura dell’associazione culturale “Cultura fresca” di Bari. Fanno riferimento al mio acconto ”Prodigio vaporoso” che gli avevo inviato tempo fa.
“Lei è risultato essere stato inserito tra i primi dieci classificati della sua categoria, a fronte di oltre 800 racconti pervenuteci. Complimenti!”
“Grazie” gli rispondo lusingato ed anche leggermente confuso.
“Ovviamente lei è invitato alla premiazione che si terrà a Bari, il 26 ottobre p.v.”.
Rispondo che sono felice dell’invito anche se difficilmente potrò permettermi di venire a Bari per presenziare alla cerimonia di premiazione (per questioni di lavoro ma anche di costi).
“Veda lei, è comunque il benvenuto. Ad ogni modo la sua opera verrà inserita in un’antologia in cui ci saranno i migliori dieci racconti selezionati, secondo il giudizio della nostra giuria. L’antologia avrà un costo di 25 euro, comprensiva dell’iscrizione annuale all’associazione. e gliela spediremo a casa.”
Rimango perplesso e non ribatto, scettico al pensiero che diano per scontato che io debba (o voglia) acquistare la predetta antologia. Poi rifletto e mi ritrovo premiato ma invitato a pagare una quota d’iscrizione (come premio) per essere stato così bravo da essere inserito in questa (prestigiosa, nessuno lo dubita) antologia. Insomma, non mi sono nemmeno meritato i costi della spedizione del libro che nascerà da questo concorso nazionale però sono uno che mertita di essere premiato. E allora il mio dubbio si trasforma, lentamente, in sospetto. Ci sono premi solo ai primi 3 classificati, ok, ma non è che gli altri, dal 4° posto al 10° (o magari più classificati), allettati dal vedere (con mano) il proprio racconto all’interno dell’antologia andranno loro malgrado, versando la quota di 25 euro, a rimborsare (gran) parte dei premi distribuiti?
Sarò maligno, sbaglierò però la riflessione sorge spontanea. E poi non dicono che a pensar male spesso ci si azzecca?
Ai posteri l’ardua sentenza.