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[Concorso Letterario] Il Racconto Più Brutto

Creato il 18 febbraio 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Ultimamente si fa un gran parlare di flame, nei meandri di Scrittevolmente e sulla sua pubblica piazza. Non ho seguito la vicenda dei blog che ha scatenato tante sollazzanti polemiche, ma i commenti inferociti di tanti utenti che parlano e parlano giusto per giocare a fare i grandi critici o qualcosa del genere mi hanno fatto tornare alla mente tanti altri antichi episodi storici, risalenti a quando lo staff era una macchina da guerra a dieci teste che comprendeva anche il sottoscritto.
Così, spinto da una punta di nostalgia dopo aver riletto certe nostre vecchie perle e da un attacco di magnanimità, ho pensato di dare la possibilità a tutti (dalle casalinghe disperate di Cinquanta Sfumature, agli autori che sfogliano la Treccani a caso per un florilegio di castronerie lessicali, a chi trova immenso diletto nell’osservare con perverso gusto il dilagante kitsch editoriale) di cimentarsi in un’impresa capace di soddisfare, per svariati motivi, qualsiasi tipologia di utente.
Per cominciare, cito una citazione di Philip Pullman, riportatami dal mio professore e mentore, di estrema attualità e pertinenza in queste circostanze:

It was a shocking thing to say and I knew it was a shocking thing to say. But no one has the right to live without being shocked. No one has the right to spend their life without being offended. Nobody has to read this book. Nobody has to pick it up. Nobody has to open it. And if you open it and read it, you don’t have to like it. And if you read it and you dislike it, you don’t have to remain silent about it. You can write to me, you can complain about it, you can write to the publisher, you can write to the papers, you can write your own book. You can do all those things, but there your rights stop. No one has the right to stop me writing this book. No one has the right to stop it being published, or sold, or bought, or read. That’s all I have to say on that subject.

(È stato scioccante dirlo e sapevo che sarebbe stato scioccante dirlo. Nessuno ha il diritto di vivere senza essere scioccato. Nessuno ha il diritto di passare la propria vita senza essere offeso. Nessuno è obbligato a leggere questo libro. Nessuno è costretto a prenderlo in mano. Nessuno è tenuto ad aprirlo. E se lo aprono e lo leggono, non sono tenuti a farselo piacere. E se lo leggete e non vi piace, non siete obbligati a tacere in proposito. Potete scrivermi, potete lamentarvi, potete scrivere all’editore, potete mandare lettere ai giornali, potete scrivere un vostro libro. Potete fare tutte queste cose, ma i vostri diritti si esauriscono lì. Nessuno ha il diritto di impedirmi di scrivere questo libro. Nessuno ha il diritto di impedire che sia pubblicato o venduto o comprato o letto. Non ho altro da dire in proposito.)

Detto questo, non resta che passare alla segnalazione vera e propria. Non ci sono parole per descrivere un’iniziativa del genere, non si può fare altro che leggere il bando del concorso Il Racconto Più Brutto, e magari anche il post che ne è il manifesto.
Cosa state aspettando? Affollatevi!


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