Mariangela Maritato
Questa l’accusa contro Giovanni Dima quando era assessore regionale all’Agricoltura nella giunta Chiaravalloti, e del suo segretario Claudio Novello.
A chiedere il rinvio a giudizio per concussione in concorso in associazione è il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello secondo il quale, tra i raccomandati dall’ex assessore di Alleanza Nazionale, oggi parlamentare del Popolo delle Libertà, anche la presidente di un circolo di An in un comune dell’Alto Tirreno Cosentino.
I fatti che incastrerebbero Dima, 51 anni nativo di Corigliano Calabro (Cs) vengono fatti risalire dagli inquirenti agli anni tra il 1999 e il 2005.
Secondo l’accusa, l’ex assessore e il suo ex segretario Novello, cinquantasettenne di Rossano Calabro (Cs), avrebbero chiesto le assunzioni a due funzionari «con la minaccia anche di far revocare l’incarico ad uno dei due referenti della Regione presso il consorzio Corassol».
Lo stesso malcapitato, sostengono gli inquirenti, «è stato indotto/incaricato a far sottoscrivere tessere di partito in particolare all’interno del consorzio Corassol». Nella stessa richiesta di rinvio a giudizio, ma con motivazioni diverse, è imputato di concussione anche Umberto Provenzano, catanzarese di 58 anni che, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe costretto un imprenditore a consegnarli 45 milioni di vecchie lire e due fatture di comodo da utilizzare per le pratiche di altri titolari di aziende agricole.
In cambio il funzionario avrebbe aperto il rubinetto dei contributi pubblici all’imprenditore consenziente.
Eletto nel 1995 consigliere regionale per An, dal 2002 al 2005 è stato assessore regionale all’Agricoltura nella giunta di Giuseppe Chiaravalloti e coordinatore regionale di partito.
Eletto deputato alle elezioni politiche del 2008 per la lista del Popolo della Libertà, fa parte del comitato d’aula come membro del direttivo a palazzo Montecitorio, delle commissioni Agricoltura, Finanze e della bicamerale per le questioni regionali.
La richiesta firmata dal procuratore Vitello passa ora al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lamezia Terme che dovrà decidere se processare l’ex assessore regionale, il suo ex segretario ed il funzionario pubblico, tutti accusati di concussione anche se per episodi differenti.