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Conduttore Rai ingaggia la moglie in incognito: licenziato (La Repubblica)

Creato il 09 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

Conduttore Rai ingaggia la moglie in incognito: licenziato (La Repubblica)

Livio Leonardi

Ha chiesto un contratto di lavoro per la moglie. Ma in azienda l'ha presentata con il cognome da nubile, per aggirare ogni ostacolo. La Rai, però, si è accorta del legame giuridico tra i due e ha reagito. Lei non è stata più reclutata, lui è stato licenziato, questo 5 novembre. La carriera televisiva di Livio Leonardi, capostruttura di RaiUno, ideatore e conduttore del programma Paesi che vai..., simpatizzante Udc, sembra chiudersi così. In modo tragicomico. E' un epilogo fantozziano, da film di Alberto Sordi. Ma lui batte il pugno: "Ho chiesto un misero rimborso spese per una donna da cui sono sostanzialmente separato. Non meritavo questo schiaffo".
Secondo Viale Mazzini, Leonardi ha sollecitato l'ingaggio della donna con delle e-mail. Era un capostruttura, rientrava nei suoi poteri suggerire questo o quel nome. La donna - che è laureata e ha un curriculum rispettabile - non sarebbe stata assunta a titolo definitivo. Avrebbe lavorato 4 o 5 puntate con contratto di lavoro autonomo, come autrice di testi. Stessa trasmissione del marito.
Prima della firma del contratto, la candidata all'incarico deve compilare un modulo e indicare se abbia parenti o affini in Rai. E questa stessa indicazione deve arrivare dal capostruttura quando propone il nome della prescelta. Di norma, il Servizio pubblico blocca il contratto se ci sono questi vincoli giuridici. La donna, in questo caso, non ha segnalato la presenza del marito, che non ha ammesso il legame con la donna. Leonardi ha ricevuto una prima lettera di contestazione, ma ha tenuto il punto. Il suo avvocato ha deciso per una difesa energica. A quel punto la Rai ha messo alla porta il conduttore per violazione del Codice etico.
Leonardi ammette: "Sono sotto a un treno". Poi reagisce, con orgoglio: "Per anni, ho avuto il grado di capostruttura senza disporre di una struttura reale alle mie dipendenze. Zitto e buono. Dopo 27 anni di duro lavoro, lancio un programma e lo porto ad ascolti soddisfacenti, la domenica. Ho anticipato migliaia di euro di spese, perfino per le mie scarpe e i vestiti. Senza una vera redazione, ho coinvolto la donna da cui mi sto separando. Siamo lontani da mesi. Parliamo di una professionista valida per la quale ho chiesto un rimborso. In azienda ci sono consanguinei che lavorano uno accanto all'altro, padri e figli, fratelli e fratelli. E loro cacciano me per un peccato veniale. Non ci sto". Sordi medita la rivincita.
Aldo Fontanarosa per "La Repubblica"

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