È apparsa in cielo la notte del 29 ottobre ed è più italiana del solito, la supernova scoperta dal cacciatore d’esplosioni stellari giapponese Koichi Itagaki. Italiano era infatti Barnaba Oriani, l’astronomo che scoprì la galassia nella quale 2014dt – questo il nome della supernova – è esplosa: una grande galassia a spirale di nome M61, situata a 60 milioni di anni luce da noi in direzione della costellazione della Vergine. Italiano è il gruppo di astrofili che il giorno successivo, il 30 ottobre, ne ha effettuato il follow-up in ottico: Ernesto Guido, Martino Nicolini e Nick Howes, tre esperti di supernove dell’Osservatorio di Remanzacco. E ancora italiano è il team dell’INAF di Padova che, grazie a un’analisi spettroscopica compiuta con il telescopio di Asiago, ha non solo confermato in modo ufficiale (con un telegramma astronomico) e definitivo che si tratta proprio di una supernova, ma è pure riuscito a stabilirne la famiglia di appartenenza: le rare supernove di tipo Iax.
«È una supernova di tipo Ia, ma è una Ia peculiare, con caratteristiche non comuni», spiega a Media INAF una delle autrici dell’osservazione fatta con il telescopio di Asiago, Lina Tomasella, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova. «Rispetto alle Ia, le Iax sono un po’ più deboli e hanno caratteristiche spettrali peculiari. Ancora non sappiamo se siano più vicine alle Ia, dunque legate alla presenza di stelle binarie, o alle cosiddette core-collapse, cioè che derivano dalla morte di una stella massiccia».
I supernovisti del “Padova Asiago SN group”
Proprio per questa loro natura ancora in parte sconosciuta è dunque cruciale, per gli astronomi, essere informati con tempestività dell’esplosione di una supernova di tipo Iax come SN 2014dt. Per questo, ad Asiago è stato messo a punto da qualche anno un programma dedicato proprio alla classificazione delle supernove, al quale collabora un nutrito gruppo di astronomi con risultati rilevanti a livello mondiale. «Riusciamo a classificarle in tempo reale, nel giro di 24-48 ore. Nel biennio 2012-2013», sottolinea Tomasella, «circa il 40% di tutte le supernove poi nominate ufficialmente dall’Unione astronomica internazionale è stato classificato ad Asiago».
E se gli astronomi sono interessati soprattutto allo spettro di questa rara sorgente, grazie alla sua luminosità SN 2014dt è un oggetto che può regalare parecchie soddisfazioni anche a chi il cielo lo osserva principalmente per passione. «La magnitudine di questa supernova, circa +13.5», dice infatti a Media INAF uno dei tre cacciatori di supernove di Remanzacco protagonisti del follow-up, Ernesto Guido, «la rende un target alla portata della maggior parte degli astrofili dotati di telescopio e camera CCD. La galassia a spirale M61 si trova nella costellazione della Vergine, e la vera difficoltà di questa osservazione sta nel fatto che al momento questa galassia è molto bassa, trovandosi a soli circa +20 gradi di altezza sull’orizzonte est appena prima dell’alba, immersa quindi nelle prime luci del crepuscolo».
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Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Malaspina