E' giunto il tempo delle grandi confessioni.Beh, ok, non esageriamo. E' giunto il tempo delle confessioni. Anzi! Di alcune piccole confessioni libresche.Confessioni che hanno deciso di uscire allo scoperto dopo aver letto questo post della Leggivendola.Lo dico subito, non troverete informazioni sconcertanti in questo post, proprio no. Però credo che sia un modo carino per condividere qualche esperienza della nostra vita da lettori, quindi ecco qualche mio peccatuccio.Il primo molti di voi lo conosceranno già. Ma io lo riscrivo, giusto per dimostrare che è sempre il momento giusto per iniziare a leggere!Io ODIAVO (sì, lo caccio pure in rosso e sottolineato e in grassetto) leggere. Proprio non lo sopportavo. E in verità nessuno si era posto il problema della mia mancata passione letteraria, almeno fino alle medie, quando il mio professore di italiano si mise a dare solo ed esclusivamente 'più che sufficiente' come voto ai miei temi. Da quel giudizio non riuscivo a fuggire, Non c'era via di fuga, manco negativa! E mia mamma, ad ogni visitone, si sentiva dire: "Signora, se non legge non riuscirà mai a migliorare." E non contento, il Prof. concludeva con un bel: "E comunque alle superiori non arriverà mai a un otto."Ecco, io ci tengo a precisare che non solo ho preso degli otto, alle superiori, ma all'esame di maturità, nel tema di italiano, ho preso pure quindici, quindi tiè!Ma, a parte questo, mia mamma decise di perorare la causa della lettura per farmi diventare uno studente migliore e tentò in tutti i modi di farmi concludere qualche libro. Arrivò perfino ad acconsentire all'acquisto di un criceto (creatura simil-topo che non la convinceva affatto), in cambio della lettura di tre romanzi.Ecco, io alla fine ne ho letto uno e mezzo. Il primo era un libro per ragazzi dal titolo Professione? Spia! che io ho adorato. Il secondo era Moby Dick, e per via della mole sono riuscito a strappare il criceto una volta giunto a metà.Non furono questi testi a iniziarmi alla lettura, ma Professione? Spia! è il primo romanzo che mi ricordo di aver letto.Ed è pure interessante analizzare la reazione negativa che mia mamma aveva ogni volta che, qualche anno dopo, arrivavo in casa con un nuovo libro. Preoccupata per le mie finanze, e le sue, mi intimava di smettere... ma per il bene di un otto a scuola...La seconda confessione è che, specialmente una volta, mentre leggevo mi piaceva ascoltare musica. Per questo motivo, alcune canzoni tendono a ricordarmi in maniera molto tangibile determinate letture, e viceversa. Il bello, però, è che se Enya mi riporta alla mente la prima trilogia di Shannara, i romanzi di Ramses di Christian Jacq mi fanno ricordare le canzoni dei Five! XDSì, non chiedetemi come questa accoppiata abbia avuto vita, non lo ricordo. Ma se sento una canzone dei Five (cosa ormai rara) continuo a rivedere le pagine di Ramses e della sua battaglia di Qadesh!Sono un lettore di bocca buona. O almeno credo. Nel senso che sono davvero pochi i libri che io definisco brutti, ma pochi davvero. Per gli altri, anche se magari non riscontrano il mio pieno gradimento, riesco spesso a trovare qualche punto buono.Ecco, c'è però un libro che io considero il libro più brutto che abbia mai letto, e cioè La testa perduta di Damasceno Monteiro, di Antonio Tabucchi.In verità, non è che io mi ricordi granché della storia, ma all'epoca (primi anni delle superiori) quel testo mi rimase così negativamente impresso, che oggi non riesco a vedere la possibilità di un'armistizio!Chissà... un domani...Ho letto pochi classici. Mi spiace. Mi spiace per me, intendo.Di tanto in tanto cerco di rimediare con qualche titolo, ma ammetto che i titoli contemporanei suscitano grande fascinazione in me e mi rendono le cose difficili.Di certo posso dire che c'è un libro che mi ha fatto capire quanto i classici possano essere belli, e quel libro è Le avventure di Huckleberry Finn, di Mark Twain, fattomi leggere dalla professoressa di italiano dei primi due anni delle superiori. la stessa che Coelho.ADORO i libri che io tendo a definire da spiaggia, tipo quelli di Wilbur Smith, che hanno grandi avventure e grandi storie di passione e saghe famigliari e tutto questo mucchio di roba. Mi manda in estasi. E' da molto tempo che non ne leggo uno, ma questo genere di libri mi manda davvero in brodo di giuggiole, e alcuni romanzi del buon Smith li rileggerei con estremo piacere! Monsone su tutti (uno dei primi libri 'grossi' che abbia mai letto).Forse questa potrebbe essere l'estate giusta!Amo le trilogie. Non ci trovo nulla di malvagio. Anzi, mi piace avere dei seguiti, possibilmente buoni, per le storie che ho amato. Ma odio i volumi unici!E' vero, si risparmia, ma a parte il fatto che il mio polso ne risente, io sono una persona che si annoia facilmente, quindi leggere 1500 pagine di una stessa storia, magari in caratteri minuscoli... no, mi uccide. Io mi fermo ad ogni libro!Ecco, per ora sono queste le confessioni che mi vengono in mente. Se riesco a riesumarne altre, verrò a dare un seguito a questo post. Di certo, però, è difficile portare alla luce i propri lati oscuri.E voi? Quali sono i vostri aspetti librosi tenebrosi?
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