Tetsuya Nakashima
Giappone, 2010
La professoressa Moriguchi, dopo aver annunciato a una classe di ragazzini scalmanati che sta per lasciare il lavoro, racconta agli studenti della tragica morte della figlioletta di tre anni, annegata nella piscina della scuola. L'episodio non sarebbe stato accidentale, bensì provocato volontariamente da due ragazzi di quella stessa classe, sui quali la donna è intenzionata a vendicarsi.
Tratto dal romanzo d'esordio di Kanae Minato, Confessions è un film che mostra la crudeltà dell'animo umano senza possibilità di redenzione, in una escalation di scoperte agghiaccianti e confessioni destabilizzanti.
Nel cupo universo messo in scena da Nakashima nessuno è innocente, ognuno nasconde segreti oscuri e terribili pronti a riaffiorare. Ancora una volta, dopo Battle Royale, i giovani sono al centro di una storia di violenza, che qui affonda le radici nell'ambiente rigido e competitivo in cui sono costretti a crescere, vittime di sadici episodi di bullismo, e in traumi personali mai risolti.
La regia di Nakashima non vuole certo passare inosservata: inizialmente controllata e attenta ai dettagli, si fa mano a mano ricca di eccessi visivi e bruschi cambi di scena, che evidenziano i risvolti sempre più torbidi della vicenda.
Confessions è continuamente permeato da un'atmosfera opprimente, che non si dissolve e anzi si ispessisce fino a farsi intollerabile. Non si giunge mai a una rottura, non si intravede il barlume di speranza che la maggior parte dei finali lasciano trasparire. I protagonisti di questo film sono tutti ugualmente mostruosi, inumani, e per quanto siano diventati così in seguito a terribili sofferenze non ci è permesso di empatizzare con loro o di prendere le parti di qualcuno. Chiudendosi con la splendida Last flowers dei Radiohead, la pellicola si lascia dietro un'inquietudine amara, difficile da mandare giù.
Voto: 7½