Io mi chiedo: un giornalista deve dichiarare la sua fede politica?
Domanda generica. Stringiamo: un giornalista volto di un telegiornale deve dichiarare la propria fede politica?
E un direttore di telegiornale, magari sulla rete ammiraglia della televisione pubblica italiana (povera Rai, ormai terreno di conquista per una fazione o per l'altra...) può essere dichiaratamente schierato politicamente?
Direttore del tg1? Augusto Minzolini, un nome, una garanzia.
Per lui fu coniato il termine minzolinismo, neologismo nato a metà degli anni '90, inteso come «forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte» (Annali del lessico contemporaneo, edizioni Esedra.)...
Che sia un il ministro della propaganda del governo Berlusconi un po l'avevamo capito: epurazione giornalisti, calo degli ascolti, servizi a favore di Berlusconi e rimborsi spese, 86mila euro che ha detto di voler restituire.
Editoriali pro Berlusconi: "La mia idea di editoriale è questa: spiego la mia posizione e mi prendo la responsabilità, poi il telegiornale prende i suoi binari.
Gli 86mila euro con carta aziendale: "Un giornalista qualsiasi va fuori e presenta un rimborso spese. Se qualcosa non va l'azienda lo chiama o aspetta 18 mesi? E comunque non ci sono viaggi, maglioncini in cachemire e bottiglie di champagne, ci sono pranzi e cene di lavoro. Ora li restituisco e metto fine al complotto. Direttore coraggioso: "Devi avere coraggio per essere il direttore del primo Tg del Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto, anche gli editoriali senza alcun timore. Non si diventa direttore del Tg1 con una genuflessione a sinistra il mattino, una al centro a pranzo e una a destra la sera".
Lui solo a destra ce l'ha la genuflessione.
Oggi l'Agcom richiama le televisioni ad un rispetto delle esposizioni televisive dei vari candidati alle amministrative (dove Berlusconi, primo ministro, è capogruppo a Milano... Ma si può fare?) e lui che fa? Snocciola numeri senza senso dove tenta di dimostrare come lui sia equilibrato, difendendo il suo telegiornale dalle accuse. Ricalcolo!
Non basta a Berlusconi avere 3 canali storici (canale5, italia1, rete4) più la ventina di canali del digitale terrestre, ecco, non basta: blocco del tg1 con un direttore dichiaratamente berlusconiano ( ritengo sia un conflitto di interessi allucinante), direttore generale della Rai, Masi (ora dimissionario) che blocca, censura, richiama tutti coloro che parlano nella Rai contro Berlusconi.
Nelle dittature come funziona? Non ci sono analogie? Santoro con l'ottimo Annozero è sotto tiro da tempo ormai, di tutto si fa per imbavagliarlo ma gli ascolti, gli italiani premiano ogni giovedì sera non Santoro ma l'informazione libera, la rottura delle catene, la libera espressione.
La domanda finale è la seguente: cosa bisogna fare per avere un informazione corretta?
Nel attesa della risposta io continuo a fare come già faccio: le informazioni me le cerco io e la tv è limitata ad una visione selettiva.