Congiunzione (I parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
– Ah! – gridò svegliandosi. Cercò di tirarsi su, ma le coperte impedirono quel movimento istintivo, trascinando persino l’altro occupante del letto. CJ trovò una mano femminile – Isa? – chiamò, sentiva ancora l’ago della siringa di Hardtop dentro il braccio. – Cameron che succede? – Nel buio CJ riconobbe Ariane e insieme a quella certezza arrivò anche il ricordo di un sogno rocambolesco, finito con la morte di Vince e Keller – Era solo un sogno. – spiegò più a se stesso che alla sua donna. Una parte di se era sollevata di essere tornata alla realtà: affrontare la morte di Vince sarebbe stato troppo, specie perché l’altra CJ non era riuscita a salvare l’uomo. Sospirando CJ tornò alla realtà della stanza da letto, in cui Ariane si stava domandando cosa gli avesse preso. – Isa? Che vuol dire? Non dirmi che stai ancora pensando alla nuova commessa! – protestò Ariane con voce assonnata. – Era solo un brutto sogno. Non è nulla Ariane, torna a dormire. – Senza seguire il suo stesso consiglio CJ si alzò, avviandosi in cucina, quei sogni stavano diventando troppo reali e le immagini che vedeva erano vere quanto Ariane, come se la sua mente cercasse di scappare alla vita che si era scelto e che decine di persone avrebbero desiderato. Dev’essere lo stress accumulato dopo la faccenda di Olympus. Pensò. Dovresti rinunciare a lavorare con LoneStar e chiedere al Vecchio qualcosa di più semplice. Scosse la testa all’idea e accendendo la luce della cucina cercò un bicchiere. Anche se ormai erano giorni che abitava nell’appartamento di Ariane, gli risultava ancora difficile trovare le cose, specie i bicchieri. Finalmente trovò quello che cercava e aprendo il rubinetto riempì a metà il cilindro – Dannazione. – imprecò dopo una lunga sorsata. Vince è morto! Non riusciva a togliersi dalla testa il volto dell’uomo, l’odore di bruciature che si sentiva nella plancia della Magpie e la disperazione nel pianto dell’altra CJ. Perché doveva fare l’eroe? Lui è sempre stato riflessivo e cauto, perché non ha aspettato che risolvessi la questione? Cercò di pensare ad altro, ma inutilmente la scena della plancia gli si ripresentava in ogni più piccola sfaccettatura. – Sembri un’anima tormentata. – Si voltò ad Ariane, la donna indossava una vestaglia elegante che invogliava l’occhio a indugiare sulle sue forme, ma l’espressione preoccupata e le braccia conserte annichilivano la sensualità del capo d’abbigliamento – Sono molto preoccupata, da quando sei tornato sulla Terra non sei più lo stesso! – – Non so cosa mi prende, Ariane. Faccio questi strani sogni di navi spaziali e tutto sembra così dannatamente reale! – tralasciò il punto in cui diventava una donna nebular, era già abbastanza assurdo tutto il resto. Ariane si avvicinò per consolarlo. Il suo odore ricordava a CJ tanti momenti passati insieme, gli ricordava che la realtà erano Ariane e la loro relazione, non c’era la Magpie o Vincent McHorn. Quella cucina era tutto il mondo di cui avesse bisogno. Eppure vorresti vedere le stelle, abitare su Olympus sarebbe il coronamento di un’intera carriera di progetti e macchinari destinati alle stelle. – Solo uno come te poteva sognare dello spazio e del futuro di ciò che abbiamo fatto in questi mesi, io stessa mi sono interessata della Astral solo dopo averti sentito parlare di cosa poteva significare Olympus per l’umanità. – le parole di Ariane vennero accompagnate da un leggero sbadiglio – Vieni a dormire, domani ne riparleremo. – Sciolsero il loro abbraccio e CJ si chiese perché Ariane fosse così tanto diversa da qualsiasi donna nei suoi sogni, come se la sua mente avesse completamente rimosso le qualità fisiche della donna che aveva scelto come reale compagna di vita. Quelle idee scemarono mentre la figura della sua donna scompariva nell’oscurità del corridoio, lasciandolo di nuovo solo con i ricordi di un Vince moribondo. Il suo alter ego aveva cercato di ritrovare l’uomo che amava, ma le sue azioni avevano proprio portato alla morte di Vince e CJ sapeva che sotto la disperazione e l’odio per Keller la donna del suo sogno era determinata ad andare avanti. Lei avrebbe già detto ai suoi superiori di Ariane, non l’avrebbe nascosto. Per questo Keller sapeva dove colpire, ha tenuto in ostaggio Vince per tutto il tempo. Ripensare ancora a Vince lo atterrì, un lato di se provava dolore per la perdita esattamente come se si fosse trattato di Ariane, ma il suo pensiero conscio riusciva a vedere gli eventi della Magpie solamente come l’evoluzione stramba e insulsa del sogno. Aprì di nuovo il rubinetto, riempiendo una seconda volta il bicchiere per bere avidamente. Alcune gocce uscirono dal bicchiere disegnando due rivoli d’acqua intorno ai lati della bocca e giù fino al petto, CJ si sforzò di respirare normalmente, ma qualcosa dentro di se continuava a tormentarlo, il dolore per la morte di un uomo immaginario riusciva a essere fin troppo realistico. Nel sogno c’era stata la vendetta prima e la perdita di Vince dopo, quei sentimenti sapevano essere forti e travolgenti, ma CJ non riusciva a comprendere il motivo per cui si sentisse in quel modo anche da cosciente: lo stress che gli aveva impedito di riposare bene per settimane e persino il mal di spazio sperimentato nella nave cantiere l’avevano indebolito, ma i sogni erano arrivati prima di andare nello spazio, CJ li ricordava prima ancora di andare a Seattle per incontrare gli uomini della Astral. Scosse la testa, non poteva ragionare in quella misura, altrimenti sarebbe arrivato alla conclusione che ci fossero due realtà e una delle due stava vincendo sull’altra facendolo impazzire, domandarsi cosa sarebbe successo se i sogni avessero soppiantato la sua vita non lo aiutava affatto. Come non lo aiutava l’essere in piedi a quell’ora. Domani hai una riunione con i nuovi clienti. LoneStar era arrivata dopo l’annuncio di Mynoff che Olympus avrebbe ospitato l’intera popolazione di una cittadina americana. Forti della pubblicità che già tappezzava le città e le emittenti televisive, il nome della Atlantis e il lavoro fatto da CJ erano arrivati a orecchie ben più importanti. Per far fronte alle richieste del cliente l’ufficio commerciale aveva organizzato un incontro tra le parti per delineare un’offerta, cercando di non scoprirsi più del dovuto. Era chiaro che il Vecchio volesse mettere le mani negli affari del maggior produttore di missili americano, ma se la fortuna della LoneStar erano state le commesse governative, entrare nella seconda corsa allo spazio non era altrettanto facile. Roya conosce questa gente, ci ha lavorato in Alaska per anni. Si disse CJ, osservando fuori dalla finestra, nel tentativo di trovare il primo accenno dell’alba. Sarà difficile lavorare con i suoi, specie dopo che Parker è andato a lavorare per la Miracle. Ripensare alla giornata che lo aspettava l’aveva tranquillizzato facendogli assimilare l’idea che la morte di Vince fosse solo la conseguenza dello stress. Decise che era inutile rimanere in piedi aspettando l’alba, invece doveva tornare da Ariane: dimostrarle che credeva al loro rapporto e dormire un po’ prima di presentarsi alla riunione.

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