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“Congiunzioni divergenti” – Giuse Iannello

Creato il 05 agosto 2015 da Temperamente

Ho letto Congiunzioni divergenti, di Giuse Iannello, attirato soprattutto dal nome del romanzo, che mi ha fin da subito incuriosito.
La mia sensazione positiva fortunatamente non è stata disattesa. Dico subito che il libro mi è piaciuto, che mi ha colpito.

Mi sono affezionato dal primo momento ai protagonisti delle pagine della Iannello e mi sono dispiaciuto per loro quando affrontavano momenti difficili, e ho gioito assieme a loro quando gli piovevano dal cielo buone notizie.
Da una parte Cesare, figlio un po’ sottomesso della ricca – ma pure antipatica- contessa Lucrezia Della Rocca, donna matura spocchiosa (di quel genere di spocchia tipica della gente arricchita per meriti non propri) che atterrisce di fronte all’avanzamento dell’età.
Dall’altra parte Andrea, simpatico dongiovanni che, nonostante la moglie Alessia e il figlioletto Lorenzo, non perde occasione per apprezzare, diciamo così, le grazie delle ragazze che incontra. Punto di contatto tra i due amici è Lucia, sorella di Andrea e fidanzata di Cesare, che nonostante la giovane età, scopre di avere un rene che non funziona correttamente.
Sarà proprio la malattia della ragazza il fulcro centrale della storia, in contrasto/equilibrio tra speranza per il futuro (anche se sarebbe più corretto dire speranza per UN futuro) e rassegnazione di fronte alla potenza del male.
Personaggi ‘minori’, ma che comunque entrano nel cuore del lettore e che sono fondamentali per il dipanarsi della matassa sono Lavinia, pittrice di grande talento a cui importa solo di arte e di amore e di amore per l’arte, non disdegnando affatto il contatto fisico; Victoria, giovane e avvenente donna delle pulizie e Patrizio, vivaista single e affascinante .
I capitoli sono raccontati alternativamente usando la prima persona, quando ci troviamo di fronte agli avvenimenti di Andrea, e la terza persona, quando seguiamo le vicende di tutti gli altri personaggi. Scelta curiosa che comunque non paralizza la narrazione e anzi sottolinea ancora di più lo stacco netto che c’è (sembra esserci) tra i due tronconi narrativi.

In questo romanzo c’è tutto: amore, declinato in ogni sua forma e gradazione, amicizia, sia quella sincera che quella di facciata, famiglia, la tradizionale e quella allargata, paura, morte, VITA.
L’autrice affronta con decisione ma anche con tenerezza (e pure con sprazzi della spavalda ironia di Andrea) un calvario medico non indifferente, quello che è costretta ad affrontare Lucia, dializzata in attesa di un donatore compatibile per il trapianto di un rene.
Tocco di classe che va sicuramente ad aggiungersi al valore dell’opera è la copertina, un acrilico partorito dalla stessa autrice che ci fa ben capire la versatilità della Iannello. Come a voler urlare al mondo che un artista, quando lo è davvero, lo è sempre, in tutti i campi.
Molto d’effetto anche il titolo, bello, enigmatico e stra-azzeccato per la storia raccontata. Non vi resta che comprare il libro e iniziare la lettura!

Il primissimo capitolo, ambientato in India, vi catapulterà in un mondo a noi lontanissimo, pagine un po’ misteriose che riprenderete in mano una volta concluso il romanzo, per rendervi conto che tutto torna, che il cerchio si chiude.
Bella sorpresa questa lettura, adesso non vedo l’ora di recuperare il primo libro della scrittrice, e magari sedermi a un tavolo insieme a lei per parlare di arte e scrittura di fronte ad un thè caldo, mentre fuori dalla finestra viene giù una pioggia leggera.

Giuse Iannello, Congiunzioni divergenti, Giuliano Landolfi editore, 15 euro, 2015


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