NIENTE DI PERSONALE
di Francesco La Rosa
Capita a volte che le bugie abbiano le gambe corte, chi di voi non ci è cascato almeno una volta nella vita? Ma nessuno, con ragionevolezza, può pensare che le bugie abbiano gambe cortissime. Voi di direte ma di che si parla? Presto detto. Ieri finalmente il Pdl ha consumato il suo congresso provinciale, novità ci si aspettava e novità ci sono state, Massimo Monni è il neo coordinatore provinciale ed a lui e alla sua squadra voglio fare gli auguri di buon lavoro. Ma non sono passati tanti giorni dall’arrivo del segretario nazionale Angelino Alfano che alla sala dei Notari davanti a tutto il Pdl umbro dichiarava che “la musica era finalmente cambiata e che il partito avrebbe goduto di nuove regole e nuova organizzazione nel tentativo accreditarsi agli iscritti ed agli elettori di centro destra come un movimento nuovo e capace di rinnovarsi al suo interno”.
Ricordate ? Era il messaggio forte di Alfano, “ho lavorato per cambiare le regole, da oggi non saranno più consentite cariche multiple all’interno del Pdl, e sarà ammesso solo un culo per poltrona” in sintesi brutale era stato questo il suo messaggio.
Detto, fatto e smentito. Si dà il caso che a nuovo coordinatore provinciale, un giovane ambizioso e capace, e che personalmente stimo, viene democraticamente eletto secondo statuto, Massimo Monni consigliere regionale in carica, e qui mi si confonde il conteggio sulle poltrone. Ma come? Monni ha già una poltrona e importante anche, e la seconda? Boh. Non si capisce. L’unica cosa che mi viene in mente è “cambiare tutto per non cambiare nulla” di gattopardiana memoria, cosi doveva essere e cosi è stato con buona pace di chi sognava dei culi di formula 1 (monoposto).
Commento di Stelio Bonsegna: Grazie Francesco, involontariamente hai espresso il mio giudizio. Effettivamente, l’allontanamento sempre più numeroso della gente dalla politica, è dovuto anche a questo grosso difetto dei partiti, cioè quello di essere una casta impenetrabile.
Impenetrabile perfino dagli iscritti al partito stesso. Tra il dire ed il fare, c’è di mezzo non il semplice mare, ma nel caso dei politici navigati, l’oceano.