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Coniglietti neri e coniglietti bianchi

Da Andreapomella

Conigli bianchi

Ieri sera guardavo in Tv un film d’azione (la definizione di film d’azione è controversa, ci sono azioni anche nei film di Andrei Tarkovsky, ma non per questo i suoi film vengono definiti d’azione). Nel film c’è un tizio che ha dimenticato la memoria di sé e gli hanno combinato qualcosa a livello neuronale, questo tizio passa un’ora e mezza a fare a botte e a capitombolare in una metropoli del futuro inseguito da poliziotti robot e da una ex moglie supercattiva. C’è, appunto, talmente tanta azione nel film che la cosa sconcertante è che a un certo punto, quando nel film il tizio smemorato entra in una casa e si siede al pianoforte e inizia a suonare senza ricordare neppure di saper suonare il pianoforte, beh, quella pausa è così inattesa da funzionare nello spettatore come un violento colpo di scena, talmente violento da annullare l’effetto di tutto il superfico inseguimento nella metropoli + botte + spari, eccetera. Quello che voglio dire è che se in una fila di coniglietti bianchi a un certo punto c’è un coniglietto nero, quel coniglietto nero vale come se in una fila di coniglietti neri a un certo punto ci fosse un coniglietto bianco. Però, per qualche strana ragione, il pubblico di massa preferisce i coniglietti bianchi.


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