Sono le 4.45, con occhi spalancati guardo lo schermo del pc troppo illuminato.
E' stata una nottata terribile, Viola non ha dormito nulla, le ha avute tutte: tosse, male alla pancia, naso colante, poi le scappava la pipì... e poi...voleva venire nel lettone, e poi ... voleva il cane, poi poi poi non ho dormito una mazza.Non so se adesso ho le capacità e la forza di parlarvi di questo coniglio, cucinato alla maniera tipica Piemontese. Ci provo. Questa ricetta è di mio nonno, a casa era lui l'addetto del coniglio al civet.Mi ricordo quando preparava i profumi, e inseriva i chiodi di garofano nella cipolla, la nonna, sarta provetta, invece, ogni tanto cucina un piccolo sacchetto e preferiva inserirli tutti li, così poi era più facile, a fine cottura, levarli.Come vi ho già detto, questa ricetta è tipica Piemontese, preferibilmente si mangia d'inverso accompagnata da una bella polenta concia, ma anche in estate in montagna non è male.Accorgimenti: vi ricordo che ha una preparazione lunga, infatti il coniglio deve marinare per una notte nel vino rosso.
1 coniglio di cascina1 bottiglia di buon vino1 carota2 coste di sedano bianco1 cipolla1 spicchio d'aglio2 foglie di alloro1 rametto di rosmarino1 cucchiaio di farina 00brodo vegetale q.b.burrouna grattata di noce moscata4 bacche di ginepro4 chiodi di garofanosale e pepe nero
Lavate il coniglio e tagliatelo a pezzi, mantenendo intero il fegato, asciugatelo con della carta assorbente.Pulite tutte le verdure e tagliatele a pezzi, tranne la cipolla, che utilizzeremo intera. Nella cipolla inserite i chiodi di garofano, così sarà più facile non perderli durante la marinazione, ma soprattutto a cottura ultimata quando dovrete eliminarli.Tutto il resto tagliatelo a tocchetti. In un grande contenitore mettete il coniglio, compreso il fegato, le verdure, i gusti, le droghe, e coprire con tutto il vino lasciandolo a riposo per una notte. Prelevate i pezzi di carne, asciugateli e infarinatele.In un tegame, fateli rosolare con un pezzo di burro, girandoli di tanto in tanto. Aggiungete il vino di infusione con le verdure, gli odori, e la cipolla.C'è chi nella cottura non usa rimettere le verdure, io non farei questo errore se fossi in voi, perché si utilizzano successivamente per preparare la crema.Fate cuocere per 2 ore, adagio, controllando che non manchi il vino, se così fosse aggiungete del brodo vegetale ( io uso quello preparato con il mio dado). Solo verso fine cottura unite il fegato. Quando il coniglio sarà cotto, dovrete prelevare tutti i pezzi compreso il fegato. Con il frullatore ad immersione frullate tutte le verdure e il fondo di cottura, ricordandovi di eliminare le bacche di ginepro e i chiodi di garofano (cipolla). Il fegato io non lo frullo mai, neanche il mio nonno lo faceva, perché quella era (è) il mio boccone preferito.Rimettere nella casseruola i pezzi di coniglio e il civet (l'intingolo) e servite caldo con una buona polenta.