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ConnectEd. Obama investe sul binomio scuola e tecnologia

Creato il 04 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Photo credit: jurvetson / Foter / CC BY L’inizio di settembre rappresenta l’inizio della scuola per milioni di studenti in tutto il mondo; e per le piccole menti americane, questo nuovo anno scolastico prospetta qualche novità in più rispetto ai coetanei del resto del globo, ovvero un binomio più stretto tra scuola e tecnologia. Si parla già di “rivoluzione tecnologica” riguardo al piano ConnectEd, proposto dallo staff di Barack Obama; il Presidente USA l’ha immediatamente approvato e sarà messo in atto senza necessitare dell’appoggio del Congresso. In cosa consiste effettivamente ConnectEd? L’idea è del segretario all’Educazione, Arne Duncan; l’idea centrale è l’investimento nella tecnologia, ed è fondata su 3 principi basilari. Per prima cosa, il piano prevede di garantire entro 5 anni, al 99% degli studenti, l’accesso a connessioni dalla velocità da 100 MB a 1 GB in tutte le scuole e biblioteche; si è poi pensato a una rinnovata formazione dei docenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sfruttabili quindi anche nelle aule. Ultimo ma non ultimo, si vuole incentivare l’utilizzo di libri digitali (il che comporterebbe un vantaggio sia per il costo dei volumi, sia per la salute dei ragazzi che non sarebbero più costretti a portare zaini pesantissimi, sia per la salvaguardia dell’ambiente con un minor utilizzo di carta). Le parole di Obama: “[Il sistema attualmente in vigore] non prende in considerazione le costanti opportunità di apprendimento proprie della connessione globale e non prepara i nostri studenti ad una economia fatta di collaborazione e di rete. Dobbiamo rendere le nostre scuole parte integrante della rete e della trasformazione tecnologica, in particolare quando la stessa tecnologia può essere sfruttata per ottenere un apprendimento migliore e più personalizzato.” Si ipotizza che un piano simile possa raggiungere risultati eccezionali e diventare il fiore all’occhiello della seconda amministrazione Obama, ma non mancano le polemiche e i dubbi. Le reticenze maggiori sono ovviamente riscontrate nei costi che un simile piano comporterebbe: tra i 4 e i 6 miliardi di dollari, che sarebbero finanziati con la tassazione degli utenti della telefonia mobile, attraverso il cosiddetto “fondo di servizio universale”. Questa parte del piano dovrà essere sottoposta all’ammissione della Federal Communications Commission (Fcc). Ovviamente la proposta ha scaldato gli animi repubblicani, tuttavia si ritiene improbabile che possano influenzare negativamente la commissione della Fcc incaricata dell’approvazione, composta da un repubblicano, due democratici e due membri nominati direttamente da Obama. Per la decisione definitiva su ConnectEd potrebbe essere necessario circa un anno. Articolo di Giulia Porzionato

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