Magazine Medicina

Conservazione cordone ombelicale: nuovo metodo migliora l’efficacia dei trapianti

Creato il 14 ottobre 2013 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Sarà possibile trattare molti più pazienti adulti affetti da leucemia e linfoma con le cellule staminali del cordone ombelicale, grazie a una nuova procedura messa a punto dai ricercatori dell’Harvard Stem Cell Institute (HSCI).

Desideri maggiori informazioni sul trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale? Sai cosa si intende per conservazione cordone ombelicale e perché è utile? Clicca qui e scarica gratuitamente la guida su conservazione cordone ombelicale e cellule staminali. Link sponsorizzato

Il sangue contenuto in un singolo cordone ombelicale infatti a volte non contiene un numero sufficiente di cellule staminali per un trapianto su un uomo adulto. Il team di ricercatori ha scoperto una molecola che sembra avere l’effetto di aumentare il numero di cellule staminali del cordone ombelicale rendendo quindi più efficaci i trapianti di cellule staminali del cordone ombelicale.

I primi risultati della sperimentazione sull’uomo di questa nuova tecnica, che potrebbe aumentare le probabilità di successo di un trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Blood e sulla Harvard Gazette.

Lo studio ha coinvolto 12 pazienti adulti che sono stati sottoposti a trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale contro la leucemia o il linfoma. I trapianti sono stati effettuati presso il Dana-Farber Cancer Institute e Massachusetts General Hospital (MGH).

Ogni paziente ha ricevuto due unità di sangue cordonale, una delle quali era stata trattata con un piccola molecola (dimethyl prostaglandin E2, dmPGE2). In tutti e dodici i pazienti è stata rilevata una rigenerazione del sistema immunitario e una rinnovata formazione di sangue. In 10 su 12 pazienti la formazione di sangue è risltata derivare soltanto dall’unità di sangue del cordone ombelicale trattata con la molecola dmPGE2.

La sperimentazione sta ora entrando nella fase 2, che avrà lo scopo di testare l’efficacia di questo trattamento. Lo studio coinvolgerà 60 pazienti in otto diversi centri medici. I risultati di questa seconda fase sono previsti tra 18/24 mesi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :