Molte mamme in attesa vengono informate della possibilità che permette loro di conservare per il futuro una preziosa risorsa: ma come avviene la conservazione del cordone ombelicale? Si tratta di una procedura dolorosa ed invasiva? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
La conservazione del cordone ombelicale è un tema ancora troppo poco discusso, ma da parte delle coppie in attesa vi è un sempre maggiore interesse a saperne di più su questo argomento.
Il cordone ombelicale è ricco di sangue, il quale contiene una numerosa quantità di cellule staminali: se conservate, queste cellule staminali potrebbero essere in grado di trattare, attraverso diversi tipi di trapianto (autologo o allogenico), molte patologie, spesso anche gravi. Secondo quanto affermato dal Ministero della Salute nel Decreto ministeriale 2009, sono oltre 80 le malattie trattabili con le cellule staminali del cordone ombelicale: tra esse, si contano molti tipi di tumori e di leucemie, per il cui trattamento con le cellule staminali è stata comprovata e documentata una buona efficacia.
Ma come avviene la conservazione del cordone ombelicale?
Il primo passo per la conservazione delle cellule cordonali è la raccolta del sangue del cordone ombelicale: essa avviene per mezzo di un prelievo che viene eseguito, con un ago di grosso calibro, dalla vena ombelicale al momento della nascita del bambino. Il sangue viene trasferito in una sacca ematica che contiene un agente anticoagulante, e successivamente sottoposto ad una serie di analisi che ne confermino una effettiva qualità e quantità di cellule staminali pronte per il trattamento di conservazione.
La conservazione ha luogo solo dopo una serie di trattamenti: infatti, il campione viene miscelato con un agente crio protettivo che impedisce la formazione di ghiaccio, e preparato alla crioconservazione all’interno di container, dove viene conservato per gli anni a venire alla temperatura di -196°C tramite l’azione di azoto in forma liquida o di vapore.
È importante chiarire che la raccolta del cordone ombelicale è assolutamente indolore, sia per la madre che per il bambino, e che la procedura non è affatto invasiva.