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Conserviamo la frutta: al naturale, sciroppata, sotto spirito.

Da Patiba @patiba1

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Oltre ad essere simpatico elemento decorativo, i vasi di conserva sono meraviglioso aiuto per la padrona di casa: anche se ormai è assai facile rifornire la cucina facendo la spesa al supermarket, è altrettanto vero che le conserve in genere, fatte in casa, acquistano un sapore particolare.

 


Conservazione al naturale
Disponete nei vasi le frutta preparate, intere o divise a metà, a seconda delle loro dimensioni. Battete il fondo del vaso su un canovaccio ripiegato, posato sulla tavola, per aiutare le frutta a disporsi l'una accanto all'altra e riempite i vasi fino a circa 2 cm. dall'orlo. Aggiungete,  ma è facoltativo, 2 o 3 cucchiai di zucchero per ogni vaso da 1 litro, a seconda dell'acidità delle frutta scelte. Chiudete ermeticamente i vasi e passate subito alla sterilizzazione.

  • Uva al naturale
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Conservazione nello sciroppo
Per questo tipo di conservazione si usa uno sciroppo di zucchero che si ottiene mescoland
o acqua e zucchero nelle proporzioni dovute e facendoli bollire. Dal momento in cui lo sciroppo comincia a bollire, calcolate un po' meno di 1 minuto; utilizzatelo poi a freddo o appena tiepido. Tenete presente che anche la frutta conservata nello sciroppo va poi sterilizzata.

  • Arance sciroppate
  • Dolce pasquale della Petronilla
  • Fichi caramellati
  • Fichi sciroppati
  • Marena da trastullarsi dell'Artusi
  • Melone sciroppato
  • Uva allo sciroppo
  • Zuppa di marene

Conservazione sotto spirito
È il sistema di conservazione riservato in genere alle ciliegie (ciliegie grosse e a polpa dura), ma si possono conservare allo stesso modo anche grossi grani di uva, uva spina e piccole susine. Le frutta (ben mature e pulite) vanno trapassate più volte con un grosso ago (in tal modo l'acquavite in cui sarà immersa penetrerà meglio) e poi disposte nei vasi, aggiungendo lo zucchero e l'acquavite a 45° oppure alcool a 97°, in questo caso NON punzecchiare le frutta perchè seccherebbero. Chiudete i vasi e durante la prima settimana, rigirateli e scuoteli un po' in modo che lo zucchero e l'acquavite si possano mescolare bene. Le frutta sotto spirito non vanno mangiate prima che siano trascorsi almeno 2 mesi dal momento in cui sono state messe sotto spirito, meglio se questo tempo viene prolungato fi

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no a 3 o 4 mesi.

La ricetta della nonna
«1 chilogrammo di pesche, o pere, o albicocche, 2 litri di grappa di vinacce buone, 4 cucchiai di zucchero caramellato.
Versate lo zucchero sul fondo del vaso da conserva, sopra mettete a spicchi la frutta (le albicocche a metà senza il nocciolo). Coprite con la grappa, invasate e lasciate per 60 giorni a maturare. Il frutto si serve sul piattino, il liquore nel bicchierino del rosolio.»

  • Castagne al rum
  • Marene sotto spirito  
  • Uva sotto spirito

Frutta e verdura essiccate

  1. Essiccamento "al sole": è adottato in campagna nei paesi in cui  il sole ha grande forza e quando si può contare su più giorni di sole consecutivi. Ci si serve di graticci formati da un intreccio di vimini, su cui si dispongono frutta e verdura pulite e, se occorre, tagliate a fette. I graticci vengono poi esposti in pieno sole coperti con una leggera garza per evitare polvere ed insetti. I graticci devono essere ritirati la notte e in genere 4 o 5 giorni bastano per un perfetto essicamento. In alcuni paesi funghi e pomodori vengono infilati in lunghe collane e quindi esposti al sole.

  2. Essicamento "con calore artificiale": si può usare il forno tiepido a 50-60°. La porta del forno deve essere socchiusa  per consentire l'uscita del vapore acqueo e l'operazione va compiuta in 3-4 giorni.Si tiene la frutta nel forno per 7-8 ore e quindi si leva lasciando sempre un intervallo di dodici ore fra un es

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    sicamento e l'altro.

  3. Essiccamento "misto": si può cominciare l'essiccamento al sole e terminare in forno.

Fra le frutta più adatte: albicocche e pesche gialle, tagliate a metà e senza nocciolo. Pere e mele a fette. Prugne intere o anche aperte e snocciolate. Ciliegie intere.

Fra le verdure: funghi, tagliati a fette. Pomodori tagliati a metà e senza semi.

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