da brava maniaca di belle epoque, art nouveau ecc ecc e tutto quello che girava in quel periodo, non potevo perdermi la mostra dedicata alle origini della carriera artistica di gustav klimt, uno dei massimi esponenti della secessione viennese. la raffinatezza, l'eleganza, la scelta dei colori e gli sguardi dei personaggi - soprattutto donne - da lui raffigurati mi hanno sempre affascinato, non potevo che cedere alla vista della sua celebre salome dell'invito.
nota della blogger: se una mostra ha come titolo o sottotitolo "le origini" o qualcosa di simile, non potete uscire scontenti dicendo "di suo c'era poco e niente e comunque non famoso". questa dicitura viene spesso utilizzata nelle esposizioni che contestualizzano una o poche più opere famose dell'artista protagonista (come in questo caso), e tutto il resto sono opere minori dei primi anni della carriera, opere di suoi colleghi, contemporanei, connazionali ecc per spiegarvi il periodo e le influenze che l'hanno portato a una determinata connotazione stilistica. nel momento in cui questo continuerà a essere il vostro unico e definitivo commento, siete dei perfetti idioti e ignoranti.ma procediamo: la mostra propone un centinaio di opere circa tra ritratti, paesaggi, schizzi, studi, addirittura banconote, firmate sia da gustav (siamo in confidenza) che da suo fratello e altri colleghi dello stesso periodo e movimento. sono presenti quadri e opere che se amate il genere non vi deluderanno, e anche se avvicinandovi alla didascalia non leggerete il nome del vostro beniamino sarà solo occasione per approfondire la conoscenza di un nuovo artista.presenti negli spazi tra le opere principali: salome (o giuditta II), adamo ed eva, girasole e fuochi fatui. una sala a parte è dedicata alla ricostruzione originale del celebre fregio di beethoven, conservato nel palazzo della secessione a vienna.
La mostra, organizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale, 24 ORE Cultura e Arthemisia Group, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna e curata da Alfred Weidinger, affermato studioso di Klimt e vicedirettore del Belvedere, presenta per la prima volta a Milano alcuni dei più noti capolavori provenienti dai più importanti musei. Proprio il Museo Belvedere, in occasione del 150° anniversario della nascita di Klimt ha organizzato nel 2012 un grande mostra che dava conto della formazione, dello sviluppo e dell’apice della carriera artistica del genio austriaco, riunendo molti lavori di Klimt tra cui 40 oli. Nella mostra milanese, aperta dal 12 marzo al 13 luglio a Palazzo Reale, ve ne saranno 20, oltre ad altri suoi lavori e di artisti a lui vicini, a cominciare dai fratelli Ernst e Georg, per un totale di oltre 100 opere. La ricostruzione originale del “Fregio di Beethoven” – esposto nel 1902 a Palazzo della Secessione a Vienna, fondata nel 1897 – chiuderà il percorso espositivo, occupando un’intera sala e “immergendo” il visitatore nell’opera d’arte totale, massima aspirazione degli artisti della Secessione viennese e tutto il percorso espositivo si avvarrà di un allestimento che integra tematiche e opere nel contesto di arte totale proprio della movimento. La mostra si propone dunque di indagare i rapporti familiari e affettivi di Klimt, esplorando gli inizi della sua carriera alla Scuola di Arti Applicate di Vienna e la sua grande passione per il teatro e la musica attraverso l’esposizione di opere provenienti anche da altri importanti musei, tra cui diversi capolavori come Adamo ed Eva (Adam and Eve), Giuditta II, Girasole (Sonnenblume) e Acqua mossa (Bewegtes Wasser).
www.klimtmilano.it