Tra gli scrittori c'è chi abbonda nei dettagli e nelle descrizioni e chi lascia quasi tutto alla fantasia del lettore. Personalmente preferisco poche descrizioni. Quando leggo un romanzo a volte mi accorgo di saltare istintivamente le lungaggini. Di fatto al giorno d'oggi si preferisce andare subito all'azione. Credo che la letteratura sia molto cambiata e dalle interminabili descrizioni dei classici si è passati a una scrittura molto più sobria ed essenziale. Probabilmente è questione di gusto. Però, la mia opinione è che più si è brevi ed efficaci e meglio è. Perché annoiare il lettore con lunghe dissertazioni su come era fatto il salotto del protagonista? Probabilmente dettagli chiave rendono al meglio l'idea del personaggio e catturano maggiormente l'attenzione.All'inizio quando si comincia a scrivere, sembra che tutto sia di fondamentale importanza, sembra che il lettore debba assolutamente conoscere il colore del rossetto della protagonista e il tipo di borsetta. Ma anche al contrario lasciare tutto all'immaginazione non va bene. I lettori devono identificare i personaggi, farsene un'idea anche dal loro aspetto e da quello che hanno intorno. Per esempio una donna che indossa delle Chanel è diversa da una che va in giro con scarpe da ginnastica.Per capire quali sono i dettagli giusti, io immagino la scena prima di scriverla, la dipingo nella mia mente. A quel punto saltano all'occhio gli elementi più caratterizzanti.Inoltre è essenziale non concentrarsi soltanto sui dettagli visivi ma usare anche quelli connessi con gli altri sensi, per far sentire il lettore dentro la scena. La scrittura ci dà molto più potere rispetto al cinema e alla tv: possiamo non solo far vedere le cose, ma anche sentire i sapori, gli odori, i suoni, toccare le cose... Una scrittura sensoriale è molto efficace. Chiudete gli occhi prima di scrivere e chiedetevi: cosa percepisco?
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Tra gli scrittori c'è chi abbonda nei dettagli e nelle descrizioni e chi lascia quasi tutto alla fantasia del lettore. Personalmente preferisco poche descrizioni. Quando leggo un romanzo a volte mi accorgo di saltare istintivamente le lungaggini. Di fatto al giorno d'oggi si preferisce andare subito all'azione. Credo che la letteratura sia molto cambiata e dalle interminabili descrizioni dei classici si è passati a una scrittura molto più sobria ed essenziale. Probabilmente è questione di gusto. Però, la mia opinione è che più si è brevi ed efficaci e meglio è. Perché annoiare il lettore con lunghe dissertazioni su come era fatto il salotto del protagonista? Probabilmente dettagli chiave rendono al meglio l'idea del personaggio e catturano maggiormente l'attenzione.All'inizio quando si comincia a scrivere, sembra che tutto sia di fondamentale importanza, sembra che il lettore debba assolutamente conoscere il colore del rossetto della protagonista e il tipo di borsetta. Ma anche al contrario lasciare tutto all'immaginazione non va bene. I lettori devono identificare i personaggi, farsene un'idea anche dal loro aspetto e da quello che hanno intorno. Per esempio una donna che indossa delle Chanel è diversa da una che va in giro con scarpe da ginnastica.Per capire quali sono i dettagli giusti, io immagino la scena prima di scriverla, la dipingo nella mia mente. A quel punto saltano all'occhio gli elementi più caratterizzanti.Inoltre è essenziale non concentrarsi soltanto sui dettagli visivi ma usare anche quelli connessi con gli altri sensi, per far sentire il lettore dentro la scena. La scrittura ci dà molto più potere rispetto al cinema e alla tv: possiamo non solo far vedere le cose, ma anche sentire i sapori, gli odori, i suoni, toccare le cose... Una scrittura sensoriale è molto efficace. Chiudete gli occhi prima di scrivere e chiedetevi: cosa percepisco?
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