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Leggo (non sempre), ho da dire la mia su una manciata di libri, devo correggere un pacco di verifiche (un pacco solo, uau), non scrivo più. Più niente, intendo.Scrivere, per me, ha necessità di un po’ di tempo, e ti porta fuori dal tempo, ti assorbe e ti risucchia.
Non riesco a scrivere cinque minuti, a correre a fare la minestrina, a riscrivere dieci minuti, a correre a telefonare per un appuntamento, a scrivere per sette minuti e uscire per una ricetta.
Più o meno.
Magari ci riuscirei, ma in queste settimane mi sono messa in testa di no.
E ho trovato un’alternativa: riposante, interrombipile (ach, che parola orrenda), ricominciabile in qualunque momento, soddisfacente e rilassante.
Disegno.
Prima maldestramente, ora meglio.
Se trovo una bella faccia, chiaroscurata o interessante, procedo. E ho cominciato anche a disegnare facce di scrittori. Il primo, ovviamente, Mino Milani.
Se non lo conoscete, ve lo dico io. Somiglia.