Ieri, 2 novembre 2011, alle 20.40, si è riunito il Consiglio dei Ministri.
I problemi da considerare sono complessi e le dinamiche economiche che stanno mettendo a dura prova l’Italia dimostrano quanto sia fondamentale attuare provvedimenti in grado di sbloccare la situazione dentro la quale potremmo precipitare nel vuoto.
Nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri leggiamo:
Il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato in via straordinaria, ha esaminato un complesso di misure urgenti a sostegno della economia italiana nello scenario di una sfavorevole congiuntura che sta investendo l’Europa. A seguito degli indirizzi da parte della Banca Centrale europea e delle intese raggiunte nell’ultimo Vertice dell’Unione, il Consiglio ha in particolare approvato un maxi emendamento al disegno di legge di stabilità, che recepisce sul piano normativo gli impegni assunti dal Presidente Berlusconi nella sua lettera all’Unione europea del 26 ottobre scorso.
Misure urgenti a sostegno dell’economia italiana nello scenario di una sfavorevole congiuntura che sta investendo l’Europa. Circa sessanta milioni di italiani con il fiato sospeso, si rischia, si dica a chiare lettere, si rischia il collasso economico del nostro Paese.
Per fortuna che il Consiglio dei Ministri, oltre a pensare alle misure urgenti, ha approvato:
un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo fra l’Italia ed il Kazachstan sulla cooperazione e contrasto alla criminalità organizzata, al traffico illecito di sostanze stupefacenti e psicotrope, al terrorismo e ad altre forme di criminalità;
A parte che il Kazachstan è in realtà il Kazakhstan, con la kappa e non la c, interessante notare l’urgenza del provvedimento, perché ad Astana si chiedevano tutti da tempo perché non fosse ancora stato approvato tale disegno di legge, e ce lo chiedevamo anche noi italiani.
Una volta passati alla seconda pagina del comunicato stampa, si scopre che il Ministro Frattini, preoccupato in questo periodo di gestire i difficili rapporti fra Stati europei e non solo, ha finalmente proposto:
un regolamento che dà attuazione alla legge n. 13 del 2011, con la quale si è riformato l’ “Ordine della Stella della Solidarietà Italiana”, ora denominato “Ordine della Stella d’Italia”.
L’Ordine della Stella d’Italia non poteva più aspettare, e che diamine, non se ne poteva più di leggere ovunque Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, troppo lungo.
In un presente tragico e in un futuro nero era giusto pensare a:
Al fine di consentire il completamento delle operazioni di protezione civile in atto, il Consiglio ha prorogato lo stato d’emergenza già deliberato per gli eventi atmosferici eccezionali che hanno colpito il territorio della Regione Veneto nell’ottobre dello scorso anno.
Giusto, se il Veneto cade, cade l’Europa. O se l’Europa cade, cade anche il Veneto. Decidete voi quale sia più corretta.
A conclusione del comunicato stampa leggiamo:
Il Consiglio ha approvato, infine, l’intesa fra la Repubblica italiana e le Assemblee di Dio in Italia (ADI), che modifica parzialmente la precedente intesa in tema di accesso all’8 per mille, nonché la proroga del regime commissariale per il Comune di Borgia, in provincia di Catanzaro, per ultimare il risanamento amministrativo e rimuovere i condizionamenti della criminalità organizzata.
L’intesa era nell’aria, festa a Borgia, che attendevano da lustri il provvedimento, nevralgico per le istituzioni europee.
La riunione ha avuto termine alle ore 22.15.
Era iniziato alle 20.40, terminato alle 22.15: un’ora e trentacinque minuti ha determinato le nostre sorti, come cittadini, come italiani, come europei.
In un’ora e trentacinque minuti l’Italia è tornata a rinascere.
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