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Consoliamoci annuendo!

Da Clindi

Ed ora facciamoci i conti e consoliamoci annuendo: predisposti dalla nascita ad incedere con domande, che vogliamo a tutti i costi rendere retoriche, questa sera, a piccole dosi, andiamo in castigo prima del fine settimana, all’angolo buio in ginocchio su tante parole appuntite che piano piano potrebbero anche cullarci, forse, puniti perchè amiamo troppo. Già! Tutto questo non è per noi, ma lo amiamo comunque.

“Quanto più un uomo s’impiccia in una passione, tanto più casi di per sè indifferenti gli risultano a dolore; deludendo appunto per la loro indifferenza la sua avidità protesa. (…) Qualunque genere di fervore porta con sè la tendenza a sentire una prestabilita legge nella vita, che punisce chi abusi o trascuri il fervore stesso. Uno stato di passione – fosse anche l’ebbrezza dell’assoluta autodeterminazione – talmente organa e anima l’universo, che ogni rovescio appare poi portato da una rottura del vitale equilibrio di quella diffusa passione, che così si difende come un corpo vivente. E secondo il temperamento parrà di avere abusato o d’esser stato inferiore: comunque ci si sentirà organicamente puniti dalla legge della passione stessa e dell’universo. Che è quanto dire che ogni fervore porta con sè un superstizioso convincimento di aver da fare i conti con la stessa logica delle cose”.

C. Pavese “Il mestiere di vivere”

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