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Consortium – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 03/03/2014

Cover Consortium

PC TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Interdimensional Games Inc

Produttore: Interdimensional Games Inc

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 08/01/2014

VISITA LA SCHEDA DI Consortium

Pro-1Sulla carta c'è tanto per cui esaltarsi... Contro-1... Ma la realizzazione ha ancora bisogno di parecchie limate

Pro-2Storia intrigante e character design di ottimo livello, doppiaggio compreso Contro-2Battle system da rivedere

Pro-3I continui update lasciano ben sperare sul futuro del brand Contro-3Rapporto qualità/prezzo per ora sfavorevole

Consortium è uno di quegli indie che attinge da brand più celebri, amalgamando alcuni elementi in particolare a idee originali per plasmare la propria identità, unica e accattivante. Il titolo di Interdimensional Games Inc ricorda infatti il primo capitolo di Mass Effect, proponendo una storyline fortemente incentrata sugli scambi di battute tra i personaggi, le cui relazioni, così come lo sviluppo della vicenda e la risoluzione degli eventi, subiranno profonde ripercussioni a seconda delle scelte compiute dal giocatore, il tutto racchiuso da una formula di gioco che fonde il gioco di ruolo di stampo occidentale con lo sparatutto in prima persona. Capostipite di una trilogia programmata, Consortium era disponibile già da un po’ di tempo su Steam in versione Early Access, tuttavia a seguito della recente release ufficiale abbiamo ritenuto opportuno recensire in sede questo promettente progetto, ancora acerbo ed incompleto sotto diversi di punti di vista, ma non per questo esente da ottime potenzialità per il futuro…

consortium-evidenza

COME HA FATTO A ENTRA’ QUESTO!?

Il concept alla base di Consortium è piuttosto intrigante: la schermata di avvio e il menù principale si configurano come il boot di un software, il quale permette, collegandosi ad un satellite in orbita, di proiettare il proprio subconscio in una dimensione alternativa, un futuro più o meno distante, e di prendere letteralmente possesso di un’altra persona, sovrascrivendo il suo ego con il proprio. Non vengono forniti dettagli su come ciò sia possibile, facilitando la comprensione, ma una cosa viene sottolineata più volte: non si tratta di una realtà virtuale, le conseguenze del nostro comportamento saranno effettive per il malcapitato a cui soffieremo la coscienza, e starà a noi decidere il giusto approccio con gli individui intorno a lui, inconsapevoli dello scambio, e soprattutto avere cura del corpo in prestito. Dopo aver accettato un contratto, in cui vengono spiegate le limitazioni e i rischi a cui si verrà sottoposti, in primis il non rivelare la propria identità (quella vera) per non causare conflitti, avrà inizio il trip mentale verso l’ignoto. Geniale, non c’è che dire, il tono e l’atmosfera in generale sono di grande impatto, immedesimarsi nel ruolo di “pioniere” in questa sorta di esperimento è questione di un attimo, peccato per i tempi di caricamento abnormi, tanto che per un attimo abbiamo creduto che si fosse freezata la CPU.

Dopo un brusco “trapasso”, il protagonista si risveglia in una stanza buia, su quello che sembra essere un aereo. Non abbiamo la più pallida idea di dove ci troviamo, o chi diavolo siamo tanto per cominciare, fortunatamente neanche il tempo di alzarsi dalla branda che veniamo accolti da una ragazza, Rook 25. In questa società la gerarchia di comando è strutturata analogamente agli scacchi, con i Pawn sul gradino più basso, privi di autorità e assegnati a varie mansioni, dal monitoraggio alla manutenzione, le Rook, unità specializzate, come piloti e medici; i Bishop, élite dotata di una certa autonomia rispetto agli altri ceti, merito della loro esperienza come guerrieri e diplomatici; i Knight, che rivestono il ruolo di capitani e si occupano di dirigere le operazioni, subordinati solo alla Queen, una sorta di amministratore generale, e ovviamente al King, un’IA composta da numerose unità separate che lavorano all’unisono come un super computer, che ci illustrerà le nostre condizioni attuali… In maniera più o meno cordiale a seconda di come glielo chiederemo (non sa di essere alle prese con un buontempone indietro di 30 anni). A quanto pare, siamo al primo giorno d’incarico come Bishop 6 a bordo dell’avanzatissima ZENLIL, in rotta verso la Bulgaria per conto del Consortium, organizzazione che racchiude l’80% degli stati terrestri e ha il compito di mantenere i rapporti stabili con i restanti.

Piatto forte del titolo sono i dialoghi, che scandiscono gran parte della breve ma intensa campagna e costituiscono il fulcro dell’esperienza. Il giocatore non si limiterà a leggere passivamente le oltre 4000 linee di testo, bensì sarà chiamato costantemente ad intervenire, potendo così gestirne il flusso, in modo da racimolare informazioni, andare di palo in frasca, tagliare subito al sodo, o tacere come un vero eroe dell’era passata (anche se quest’ultima soluzione in genere è riservata per chiudere il discorso o evitare questioni scottanti). Ad ogni flag avremo di solito 3 o 4 opzioni tra cui scegliere, che andranno ad influenzare il livello di affinità con la ciurma e il corso degli eventi, gli script sono piuttosto dinamici e si adattano discretamente alla direzione che intenderemo intraprendere. Possiamo ad esempio calarci nella parte senza destare sospetti e svolgere al meglio il nostro ruolo di soldato ligio al dovere, rispettoso e discreto, essere dei ribelli dal grilletto facile, pronti a farsi odiare da tutto e tutti pur di imporsi sugli altri e dire la prima cosa che ci passa per la testa, o far finta di non aver capito affatto la nostra posizione, e ammiccare quando se ne presenta l’occasione al nostro mondo, arrivando persino ad ammettere spavaldamente di provenire da un’altra epoca (divertente sul momento, peccato che la sola conseguenza consista nell’essere presi per scemi). La componente narrativa in tal senso è davvero brillante, gli scambi di battute sono naturali e verosimili, il doppiaggio inglese ottimo, i personaggi ben caratterizzati, salvo alcuni stereotipi, dettati probabilmente dall’impossibilità di approfondire ogni membro del cast dato il poco tempo a disposizione, gli appassionati di sci-fi verranno sicuramente rapiti dal lavoro certosino svolto dagli sviluppatori nella creazione di un microcosmo credibile e ricco di sfaccettature, sebbene non ancora definito appieno, tuttavia dobbiamo evidenziare delle lacune non indifferenti, nello specifico una certa linearità di fondo, che sfocia in un finale abbastanza inconcludente, passatemi il termine. Non importa cosa faremo, chi uccideremo o quali simpatie attireremo, non si potrà scampare alle sequenze chiave, ogni route sarà inevitabilmente vincolata ad alcuni passaggi obbligatori e ricordiamo che non è possibile skippare né velocizzare i dialoghi, inoltre il finale propinato sarà sempre e comunque lo stesso, una cesura a tradimento neanche troppo memorabile. In base ai titoli di coda verranno rilasciati tramite patch degli epiloghi alternativi, ma ora come ora la rigiocabilità è irrimediabilmente piagata dal salto nel buio (letteralmente, senza fare spoiler) che sappiamo attenderci in fondo al tunnel. Se non altro potremo inizializzare un nuovo universo (o caricare a raffica i vecchi salvataggi) per arraffare i 40 achievement di Steam, che richiedono di affrontare il gioco seguendo diverse filosofie, un magro incentivo, ma ben accetto.

Un aspetto di Consortium che non abbiamo ancora introdotto è il battle system, di poco conto nel quadro complessivo poiché “opzionale”. Giocando al meglio le proprie carte non sarà infatti necessario ricorrere alle maniere forti per l’intera durata della storia, ma in caso la situazione ci sfugga di mano o fossimo semplicemente stanchi di lasciar correre la bocca, è possibile imbracciare i ferri del mestiere e sventare alla vecchia maniera quelle due (contate) minacce che attentano alla nostra vita, o entrare nel simulatore e sfogarsi con i bot. Armi, munizioni e corazza vengono immagazzinate nel modulo energetico contenuto nella tuta protettiva, o BUS, mentre lo spazio residuo è riservato all’energia residua, costantemente consumata per alimentare l’arsenale, mettere definitivamente al tappeto i nemici svenuti e risanare i danni subiti; per recuperare il prezioso “mana” è stato adottato un curioso sistema di riciclo, che permette al giocatore di prelevare energia praticamente da qualunque fonte, comprese stoviglie, libri, abiti, rottami, talvolta provocando gag esilaranti con i coinquilini a cui abbiamo appena razziato la stanza. Si tratta di uno stratagemma molto minimalista, ma l’idea ci piace, viceversa la pratica con le armi da fuoco non regala grandi soddisfazioni: le munizioni vengono materializzate automaticamente nel caricatore, non sono presenti modalità di mira oltre a quella di default, il feedback è inesistente, in più non appena la salute inizia a scendere lo schermo viene invaso da interferenze che rendono impossibile capire cosa stia succedendo, problema amplificato dalle location claustrofobiche e piene di ornamenti in cui incastrarsi (la schermaglia con i mercenari senza una buona copertura è un inferno anche alla difficoltà più bassa), insomma è bene valutare pro e contro (e salvare magari) prima di puntare l’improbabile “lanciagranate d’assalto” contro qualcuno. Arcade va bene, ma così si esagera.

Dal punto di vista tecnico Consortium utilizza una versione modificata del Source, per una resa grafica niente male: il level design, nonostante lo spazio angusto, è piuttosto articolato, i modelli poligonali e le animazioni di buona fattura (salvo i volti, un po’ inespressivi), e lo stile “morbido” ben si lega con la vivace palette. Detto questo, ci duole evidenziare la mole di bug che affliggono il gioco: ombre quadrate, sottotitoli che vanno per i fatti loro, tracce audio che si sovrappongono, inventario talvolta poco collaborativo, negando lo split delle risorse per poi buttarle via in blocco, porte che prima si aprono e poi si bloccano, costringendoci a ricaricare l’ultimo salvataggio, seccatura non da poco considerati i tempi di attesa siderali… Probabilmente sono riscontrabili persino ulteriori magagne da noi mancate, tuttavia sin dal primo fix il team di sviluppo si è prodigato per rilasciare periodicamente aggiornamenti in modo da correggere i difetti della loro opera, pertanto confidiamo in una loro eventuale risoluzione. Forse sarebbe stato opportuno rimandare il lancio ad uno stadio più evoluto, voi che ne dite?

Consortium – Recensione IN CONCLUSIONE
Quando un giorno Consortium sarà libero da bug e i contenuti saranno coerenti con l'offerta per ora solo teorizzata dai suoi creatori, allora potremo definirlo un prodotto completo e degno di attenzioni. Quel giorno però non è oggi, e probabilmente non lo sarà neanche domani, allo stato attuale il titolo di Interdimensional Games non è che una beta venduta ad un prezzo non esattamente accessibile, con ottimi spunti ed un potenziale immenso, originale nel concept e molto curato nel comparto narrativo, anche più di numerosi blockbuster, ma al momento non riteniamo che l'esperienza valga il biglietto d'ingresso. A noi è piaciuto, con tutti i difetti del caso, e gli amanti del genere non potranno che essere d'accordo, tuttavia consigliarlo senza riserve è un altro paio di maniche: investire subito in quella che potrebbe (il condizionale è d'obbligo) diventare un'opera di culto tra gli indie di matrice sci-fi, o sondare per bene le acque prima di compiere il grande passo? In ogni caso, tenetelo d'occhio se l'idea di traghettare la vostra mente nel futuro vi alletta, e speriamo che il secondo capitolo non si faccia attendere troppo, magari senza riproporre lo stesso scenario desolante... ZVOTO 7
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