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consumo consapevole

Creato il 17 agosto 2014 da Plus1gmt

L’email del 12/8 dice se posso fargli avere qualcosa di pronto, anche solo una bozza, prima di ferragosto. Certo virgola certo. Corro subito a scrivergliela in comic sans sulla sabbia. Così gli unici a lavorare siamo io e il solito sailcazzo manager che, bianco e bolso dopo una stagione di pasti frettolosi e nocivi saldati con la carta di credito aziendale, percorre in maniera vergognosamente ossequiosa un tratto immaginario della sua disfatta a piedi nudi e boxer con la mano sul fianco e l’altra appiccicata all’orecchio, intento nella telefonata di lavoro a ridosso degli spazi di vacanza altrui il cui oggetto è qualcosa che va male e il cliente, dall’altro capo della linea probabilmente chiuso in un ufficio del nord fiaccato dal maltempo, gli sta elencando le numerose criticitá su tutta la linea, senza nemmeno la sconto di una classifica delle prioritá pronta all’uso che gli tolga almeno l’incombenza di scegliere da dove partire con il tentativo di risoluzione dei problemi. Ferie finite, a occhio e croce. Il libeccio invece trascina fin qui gli echi di un villaggio a cinque stelle – niente a vedere con i grillisti – dove altri lavoratori, i sacerdoti del divertimento altrui, con la loro la cumba e la salsa e la seduzione fuori tempo – perché non mi direte che ritmi che privilegiano l’uno e il tre rispetto al due e il quattro consentono stili di ballo seri – cuciono inseme quel patchwork che è il tempo libero organizzato dai professionisti e a botte di migliaia di euro la settimana. Insomma l’economia è tutta un fremito anche qui con 38 gradi e l’umiditá al 70 per cento, la moneta virtuale o fisica gira che è un piacere in questo calderone – con il fuoco acceso sotto – dove l’oblio davvero ha la stessa consistenza di un castello di sabbia sopravvissuto dopo la gara del giorno prima. Era ancora integro poco fa, una struttura a forma di parallelepipedo piuttosto lineare sul cui ingresso principale, con tanto di fossato intorno alle mura, qualcuno – probabilmente il figlio di chi l’ha costruito – ha scritto Coop. Megli per tutti tornare a casa, non siamo adatti all’improduttivitá.



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