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Consumo di territorio: ai fatti seguono le parole e forse una legge

Creato il 15 settembre 2012 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Consumo di territorio: ai fatti seguono le parole e forse una legge
Il governo ha approvato un disegno di legge per porre un limite all'utilizzo dei terreni agricoli da interventi edificatori. Il merito dell'iniziativa è del ministro delle Politiche agricole Mario Catania, la presentazione del primo ministro Mario Monti spiega che il disegno di legge è  "un provvedimento molto significativo, che rimedia a molti mali che caratterizzano l'Italia, la società italiana e l'economia italiana, oltre che il suolo italiano".  Apprezzamento hanno espresso le organizzazioni agricole Cia-Confederazione italiana agricoltori,  Confagricoltura, Coldiretti e Copagri, anche Confedilizia ha comunque apprezzato il provvedimento. Altri pareri favorevoli vengono da associazioni per la tutela del paesaggio attraverso comunicati stampa, segnaliamo quello congiunto di Slow Food e “Salviamo il Paesaggio” e quello di Legambiente. 
Gli effetti del decreto di legge non saranno comunque immediati, ma  deve infatti essere approvato dal Parlamento prima di entrare in vigore rischiando di non esserlo prima della fine della legislatura; successivamente altre lentezze potrebbero intervenire in quanto saranno le Regioni a stabilire parametri e regole. Si tratta quindi solo di un primo passo nella direzione Porre un freno ad una espansione delle aree urbanizzate su terreni agricoli dopo quarant'anni che hanno visto "un fenomeno sempre più preoccupante" che "ha consumato una superficie agricola pari a cinque milioni di ettari, ovvero l'equivalente di Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme." Diamo sotto alcuni riferimenti di articoli di stampa per un approfondimento.
Stop a cementificazione dei terreni agricoli  Il ministro Catania propone una legge contro il consumo di suolo Consumo di suolo: interviene il governo

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Ma mentre a Roma si hanno dimostrazioni di buona volontà cosa succede dalle nostre parti, a san Pancrazio nel Comune di Parma? Lo leggiamo in questo breve articolo in cui si parla, come dice il titolo, di un Centro Commerciale da 9.000 metri quadri nell'area dell'ex Kartodromo.
Il primo atto urbanistico? Un centro commerciale da 9.000 metri
Nonostante i proclama contro il consumo di suolo, la Giunta Pizzarotti non blocca il progetto del nuovo centro commerciale di San Pancrazio. Una colata di cemento da 9 mila metri quadrati che prenderà il posto dell'ex kartodromo. I margini d'azione secondo l'assessore all'Urbanistica grillino sarebbero limitati e l'unica azione che la Giunta si impegna a fare è quella di limitare le autorizzazioni ad espandere ulteriormente il progetto di edificazione del centro commerciale.
Il progetto sarebbe frutto di un accordo tra l'amministrazione Vignali ed la multinazionale Decatlhon alla quale sarebbe stato venduto dall'ex sindaco Ubaldi l'intero appezzamento di terreno. Il colosso dell'abbigliamento sportivo provvederà alla costruzione della rete fognaria, dei parcheggi e della rete viaria di collegamento alla via Emilia. Su ciò il Comune di Parma ha deciso di non sentenziare e di non vincolare l'azienda ad alcun accorgimento in materia di eco sostenibilità. Poi in fondo, ha affermato Alinovi stamattina in conferenza stampa in Comune "non si tratta di consumo di suolo ma di un'area dove già si era costruito, non di un pezzo di campagna".
Una scelta discutibile che pone sotto attacco la Giunta Pizzarotti che dell'ambientalismo ha fatto il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale. L'assessore all'Urbanistica Alinovi giustifica l'aver assecondato il progetto del centro commerciale delle passate amministrazioni con il fatto che la sua cancellazione avrebbe comportato un'ammenda da 2 milioni di euro che Decatlhon potrebbe chiedere al Comune a titolo di risarcimento affossando ulteriormente le casse comunali. La Giunta Pizzarotti specifica che il progetto non è assolutamente in linea con la politica edilizia che il Movimento 5 Stelle vuole attuare in città. Si prendono le distanze dal centro commerciale, ma si dà il via libera ai lavori. Il cantiere dell'ennesimo centro commerciale andrà così avanti, indisturbato. A meno che non vi siano colpi di scena in Consiglio comunale durante l'approvazione della delibera.


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