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Secondo il team di Mark Pletcher, ricercatore della University of California, consumare fino ad uno spinello al giorno non porta ad una diminuzione del volume e del flusso d'aria nei polmoni, ma sembra addirittura aumentarli leggermente.
Pletcher ha preso in esame oltre 5.000 adulti consumatori di sigarette e di marijuana lungo un arco temporale di 20 anni. Le "cavie" facevano parte di uno studio ad ampio spettro intitolato "Coronary Artery Risk Development in Young Adults", e i gruppo di consumatori di marijuana era composto da fumatori principalmente occasionali, con pochi fumatori pesanti.
I dati raccolti mostrano tutto ciò che già sappiamo sul tabacco: i polmoni vedono diminuire il volume di aria che possono immagazzinare in modo direttamente proporzionale al consumo di sigarette.
La marijuana, tuttavia, sembra essere associata ad un aumento della capacità polmonare se il consumo è limitato a circa uno spinello al giorno per sette anni, o uno alla settimana per 49 anni. Solo a livelli superiori a questi si è registrata una diminuzione della capacità polmonare simile a quella riscontrata nei consumatori di sigarette.
L'aumento del volume polmonare è basso: si attesterebbe a circa 50 millilitri, per un volume equivalente a quasi 2 porzioni caffè espresso.
Rimane il fatto che la capacità polmonare, nonostante vengano inalati sottoprodotti della combustione di materiale vegetale, sembrerebbe proprio aumentare.
I ricercatori non sono certi delle ragioni dell'aumento del volume polmonare a seguito del consumo di marijuana. Una delle ipotesi è legata alle abitudini di inalazione della cannabis: i consumatori tendono a fare grosse boccate, trattenere a lungo il fumo nei polmoni, per poi esalare.
L'effetto riscontrato, quindi, potrebbe semplicemente essere legato ad un "allenamento" dei polmoni protratto nel tempo. In questo caso, capacità polmonare superiore non corrisponde assolutamente a vie respiratorie in salute, ma solo ad un leggero aumento di volume dei nostri organi.
Trattenendo i fumi della marijuana per un periodo quattro volte superiore a quanto fanno i fumatori di tabacco, infatti, si consente ai sottoprodotti della combustione di attaccarsi alle pareti polmonari e di danneggiarli. Sempre di combustione si tratta, anche se a bruciare è marijuana e non tabacco chimicamente trattato.
C'è inoltre da considerare che un consumatore di marijuana non fuma più di qualche spinello/pipa al giorno, contrariamente al fumatore accanito di sigarette. "Un fumatore di marijuana si può fare uno spinello al mese, o un numero limitato di spinelli o pipe al giorno" spiega Stefan Kertesz, professore di medicina preventiva dell'Università dell'Alabama. "Non sarà mai paragonabile alla quantità di un consumatore di tabacco che consuma mezzo, uno o due pacchetti al giorno come abitudine".
Una considerazione che si potrebbe fare è che negli Stati Uniti è abitudine non mischiare tabacco e marijuana in uno spinello, come succede in Italia e in altri Paesi europei. Questo mix non viene menzionato nella ricerca, e pare non essere stato considerato nei dati presi in esame.
Ci sono aspetti apparentemente positivi, e altri quanto meno dubbi sulla questione. Se non altro, ricerche come queste contribuiscono a far luce su alcuni degli aspetti meno noti di una sostanza così spesso condannata (o osannata) dall'opinione pubblica.
Casual Marijuana Smoking Not Harmful to Lungs
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