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Contatti che sbagliano

Creato il 10 agosto 2011 da Giorgiofontana

Contatti che sbaglianoLa prima constatazione, da parte di chi si occupa di social media, in riferimento alla #londonriots è sulla velocità di propagazione  dell’incendio.
Una mappa dei focolai degli scontri la si può analizzare quasi in tempo reale su questa mappa Google personalizzata con dati sorgenti KML oppure in quest’altra creata in un pagina del quotidiano online Guardian con il contributo dei lettori e con una timeline significativa su cui scorre l’agenda della rivolta, con una cadenza impressionante correlata dalla rappresentazione dello spazio/tempo.

Diventa esercizio retorico ormai sottolineare il ruolo che hanno i social media in questi eventi, eppure sembra che gli episodi siano parte integrante della facoltà di comunicare e amplificare in un telefono senza fili qualsiasi cosa.
Sembra che l’agire scatti nel momento in cui si configura la retorica del Flashmob e questa figura è nient’altro che azione virtuale, dove la contemporaneità e la distanza, il poter non essere nello stesso spazio/tempo è retorico e “queer”.
Il flashMob è una retorica futurista, slegata da una necessità politica, pura azione, pura dinamica, pura bellezza del gesto.
Non c’è nulla di politico in un gesto che non ha avuto il tempo di venir analizzato, discusso, assecondato al linguaggio, esaltato come status prepolitico, quasi preumano, se non addirittura postumano, vista la commistione che in questi comportamenti ha la tecnologia.
Come non c’è nulla di politico nel gesto che ha come fine il gesto, che non ha come articolazione la rabbia ma l’emulazione, che non ha come urgenza la disperazione ma la pulsione di apparire in un luogo a partire da un nonluogo o nella tensione imenottera di non deludere il contatto nel messenger hackerato del Black Berry.
Per questo l’autorità ha paura perchè sa che l’avversario è un formicaio che risponde ad un disegno tenuto insieme da feromoni digitali di cui non si ha nessun antidoto perchè si fa parte di un’altra specie di viventi, noi mammiferi loro insetti.
Il flashmob che cambia formula ogni minuto è un muro di Berlino costruito da chi vuole restare nella parte Est del mondo dove la politica è stata sostituita dalla retorica dell’intelligenza della massa, dove è bandita l’anarchia e dove ognuno è un numero di cellulare da chiamare e da cui ricevere la keyword “cornovaglia libera, libera cornovaglia”.


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