NOTIZIE (Torino). Riproporre la Juve di Roma o cambiare? Questo il dilemma, almeno per i giornalisti che interrogano Antonio Conte nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Milan. Un dilemma che invece non turba minimamente il tecnico, che spiega così le sue scelte: «In realtà a Roma non abbiamo stravolto nulla, il nostro gioco è rimasto lo stesso. Quel sistema però è l’unico modo per schierare tutti i centrocampisti insieme ed è possibile grazie alle caratteristiche di Marchisio. Un allenatore deve adattare le proprie idee ai giocatori a disposizione, cercando di far giocare i più bravi».
E in questo momento, tenere fuori un giocatore come Pogba sembra impossibile. Ecco perché Conte ha optato per il nuovo modulo. Del resto la sua Juve, nata con il 4-2-4, è cambiata più volte nel corso di quest’anno e mezzo abbondante: «Siamo partiti con il 4-2-4, è vero, ma poi mi sono ritrovato Vidal, che mi ha fatto capire che la sua presenza era imprescindibile. Lui aveva saltato tutto il precampionato. Conoscevamo alcune caratteristiche, ma quando hai un giocatore tra le mani e capisci le sue potenzialità, questo può portarti a cambiare. Lo stesso è accaduto con Pogba. Sapevamo cosa avevamo in mano, ma chi si poteva aspettare che un ragazzo così giovane, che lo scorso anno giocava nella Primavera del Manchester, esplodesse in questo modo in appena sei mesi…».
Se la Juve punta forte sul francese, il Milan fa altrettanto con El Shaarawy, quasi coetaneo di Paul. Un segnale di come il calcio italiano stia concedendo più fiducia ai giovani: «Non serve chissà quale coraggio per farlo. Io punto su un giovane se è bravo e può avere anche 16 anni. Io ho debuttato in A a quell’età. Non è la data anagrafica che conta, ma capire se ci sono potenzialità. El Shaarawy ha tutte le potenzialità per diventare un top, così come Pogba. Noi dobbiamo aiutarli a crescere e infatti il Pogba di luglio non è quello di aprile. Ha avuto una crescita esponenziale, anche grazie ai compagni».
Tornando alla partita, Conte spera di recuperare Chiellini, «ieri si è allenato con noi, è a disposizione. Se sta bene, uno come lui gioca», e ricorda a tutti quanto sia importante centrare una vittoria domani: «Ci avvicineremmo in modo sostanziale alla conquista dello scudetto. Ho letto che a noi farebbe piacere far arrivare il Milan al terzo posto. Questa è una fesseria, non si deve guardare in casa d’altri, è da provinciali. La motivazione è unica e sola: ottenere i tre punti per avvicinarci alla conquista dello scudetto. Il Milan è forte e vorrà dimostrare di essere una grande squadra. Hanno venduto Ibra e Thiago Silva ma hanno comprato e bene e senza la partenza falsa sarebbero stati competitivi . All’andata fu una partita strana. Non erano in un buon periodo, vinsero con un episodio discusso e furono bravi a sfoderare una prestazione grintosa in un momento non ottimale per loro. Noi ci svegliammo troppo tardi per rimediare al danno e fu una sconfitta meritata. Credo che quella gara diede il là alla rinascita del Milan in questo campionato. Galliani dice che sono forti come noi? Ha ragione, ma non sempre vincono i più forti. Negli ultimi due anni non è capitano al Milan…».