Dopo tutto il calore che mi avete trasmesso nel post precedente non posso che omaggiarvi, omaggiarmi e spiegare tutto quello che dovete sapere.
Intanto grazie per gli apprezzamenti al mio fluente linguaggio che so arricchirsi quando sono particolarmente malinconica; la figura dello scheletro cavo non è altro che l'immagine più vivida di come si sente la mia anima (parola da usare poco e con moderazione) da due anni a questa parte, diciamo da quando F., il mio ultimo e disastroso amore platonico, mi ha delusa.
Da quel momento tutta l'energia, tutto l'ottimismo, tutta la vita che quotidianamente mi sentivo di dargli e costantemente gli davo mi è stata come strappata a forza dal petto, una luce privata di tutta la sua intensità, un cuore spolpato, un cadavere ambulante che ha trincerato dietro una barriera di ferro l'unica luce che gli è rimasta, quella candela che a forza ha riacceso ma che adesso minaccia in ogni attimo di spegnersi per sempre.
Quella luce, forse, è la fiducia negli uomini (e donne ndr.); ma con essa a poco a poco la mia anima curva si sta contorcendo sempre più su se stessa nel disperato e cieco tentativo di difendersi, finendo però con togliere ossigeno alla sua stessa fiamma, costretta tra pareti di stagno.
Parlando invece della mia poca fiducia nelle mie prospettive future mi urge prima giustificare quella che, a primo acchito, può sembrare una sfrontata sicurezza di riuscita, ovvero diverrò dottoranda e diverrò ricercatrice, senza se e senza ma.
Questo, se già non fosse sufficiente affermare che sono la splendida badessa, è dovuto dal fatto che ormai sono più che ben informata sulle modalità d'accesso quantomeno del dottorato, dove ci sono sì tre posti, ma la concorrenza, all'anno, per università, si aggira intorno a non più di quaranta persone, la metà delle quali lo fa solo per tentare e non ha un vero progetto di ricerca, ed un'altra buona metà non avrà cmq chiaro cosa esporre e come farlo (mentre io, per quanto poco ho conversato a lungo con un docente che aveva fatto il presidente di commissione e mi ha dato più di una dirtta) ergo, ritenendo poi di avere un ottimo e ben strutturato progetto di ricerca e di essere una fottuta donna coi coglioni, permettetemi di pensare per il meglio.
Poi per il posto di ricercatrice se ne riparlerà tra quattro anni.
Per quanto riguarda invece la poca remuneratività del mio futuro impiego...purtroppo quella non si può cambiare, salvo un Vendola al governo, ma posso almeno mettere a frutto le mie capacità compositive e cominciare a scrivere, non solo filosofia ma anche poesie, novelle e romanzi...il mio sogno, anzi, il mio progetto, è di scrivere una distopia gay e claustrofobica, o anche un manuale per il perfetto immorale.
Molte intenzioni, forse molte cazzate, ma se mai scriverò davvero qualcosa, e vi educo del fatto che già ho scritto un libro, sarà qui che lo saprete.
E poi, ultimo ma non meno importante, voglio ringraziarvi tutti, uno ad uno, per le vostre parole di conforto:
@ Cassy Andra: se mai mi butterò lo faremo insieme, da un palazzo di 16 piani, nude e legate ai polsi con un unico, volteggiante, nastro rosa. Ma per ora diamoci ai blog ;)
@ Madre Superiora: lo so, sono fottutamente brava, ma non vorrei essere ripetitiva...
@ Andrea: che dirti se non "benvenuto/a"?
@ Basita: bhe, il mio secondo progetto è fare la scrittrice (missione non maggiormente facile), o mal che vada farò la stilista per cuccioli di doberman o la tenutaria di bordello, in fondo cos'è il Manzo Discount se un'ottima prova, anche se più fantastica che reale?
@ Anonimo: ma sarai sexy tu! Come un vaso da fiori!
Baci a tutti.
Ps: aggiungo che ho trovato l'esistenza di monolocali anche a 500 euro più spese, e questo, ovviamente, mi conforta, e molto.